Le maree mettono a serio rischio la laguna di Venezia. Per arginarle e proteggere la città è stata ideata una grande opera denominata Mose (modulo sperimentale elettromeccanico), formata da una serie di paratie mobili sistemate presso i varchi che collegano la laguna con il mare. Il sistema, progettato per proteggere la città da maree alte fino a 3 metri, scatta quando si superano il livello dell'acqua supera 110 centimetri. Iniziata undici anni fa, l'opera del Mose per ora è stata realizzata è iniziata all'80%: il cuore del sistema è costituito dalle "cerniere" utilizzate per vincolare le paratoie e consentirne il movimento. In tutto sono 156, due per paratoia.
L'idea di creare una barriera protettiva mobile nasce dal fatto che in quarant'anni il numero di alte maree si è moltiplicato per dieci. Dal 1966, anno in cui Venezia fu colpita da una grande alluvione, al 2010, i fenomeni di acqua alta oltre i 110 centimetri sono stati 191, mentre nel periodo compreso tra il 1926 e il 1965 erano state 21.
Sino ad ora l'opera è costata poco meno di 5 miliardi di euro, per l'esattezza 4 miliardi e 987 milioni. L'ultimo stanziamento, di quasi un miliardo, da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), risale al settembre 2013. Secondo il ministero dell'Economia la struttura sarà completata entro il 2016.
Contro la realizzazione del Mose si sono battuti diversi comitati: l'accusa è quella di provocare danni all'ambiente, a partire dell'approfondimento dei fondali, necessario a fissare il sistema.
"Se l'aumentata frequenza delle acque alte - è la posizione degli ambientalisti anti Mose - dipende dallo squilibro idrogeologico della Laguna bisogna rimuovere tale squilibrio e non pensare a un'opera faraonica che lo aggravi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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