Chi nasce rivoluzionario sopravvive poltronista

Arrivati al potere, i movimenti per il cambiamento difendono solo lo status quo

Chi nasce rivoluzionario sopravvive poltronista

Durante tutta la mia vita ho studiato i movimenti collettivi che si sono succeduti nel corso della storia e ho potuto constatare che tutti hanno qualcosa in comune: nascono come rivolta, contro l'ordine esistente, nel loro stato nascente elaborano l'utopia di un futuro felice. Poi si organizzano in partito, si forma una leadership forte, carismatica. Se vanno al potere quelli che sono al comando del partito occupano tutte le cariche dello Stato e intendono conservare il potere conquistato. Perciò giungono ad accordi e compromessi con le forze economiche e culturali presenti. Questo suscita le proteste e l'opposizione di coloro che rifiutano il compromesso e sognano di realizzare integralmente l'ideologia degli inizi. Questo ciclo lo vediamo bene nel comunismo, che era rivoluzionario negli anni '30 ma, quando Togliatti è ritornato in Italia, è diventato una forza stabilizzante.

Il Movimento Cinque stelle nasce dal mito apocalittico di Gianroberto Casaleggio che vuole tutto il potere per distruggere la democrazia parlamentare e fare governare tutti i cittadini direttamente attraverso il web. Per questo, dopo la vittoria del 2013 i grillini rifiutano ogni dialogo con gli altri partiti, in particolare umiliano Bersani. Morto Casaleggio padre, la spinta utopico- rivoluzionaria si attenua. I grillini vincono le elezioni ma fanno subito un accordo con la Lega di Salvini. Poiché i programmi dei due partiti sono diversissimi, il loro di tipo socialista e assistenziale e l'altro di sviluppo economico, sembra che il governo non possa reggere.

Ma il piccolo e coeso gruppo dirigente grillino vuole restare al potere e abbandona gradualmente le posizioni utopiche facendo compromessi. La parte legata alla utopia delle origini ed esclusa dal governo cerca continuamente di ribellarsi, ma si ha l'impressione che, giorno dopo giorno, perda terreno.

Qualcuno, quando esploderanno le difficoltà economiche, si aspetta una frattura del partito, ma la mia impressione è che il gruppo dirigente grillino sia molto duttile e pronto a cambiamenti e trasformazioni pur di restare al governo. Il futuro è sempre più imprevedibile di come noi lo immaginiamo perché gli uomini cambiano, e oggi cambiano molto in fretta.

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