Chiesto un nuovo arresto per il capo jihadista di Caserta

La mossa della Procura per "blindare" l'inchiesta sul traffico di documenti e di migranti gestito dall'organizzazione guidata dal 41enne Khemiri che si dichiarava "isissiano a vita"

Chiesto un nuovo arresto per il capo jihadista di Caserta

Nuove misure cautelari sono state chieste dalla Procura di Napoli a carico di Mohamed Kamel Eddine Khemiri, il 41enne tunisino che s’era radicalizzato su internet seguendo i manuali del jihadista fai-da-te e incastrato un mese fa per traffico di documenti falsi finalizzato all’immigrazione clandestina nel nostro Paese.

Khemiri, come racconta il Mattino, sarà destinatario della richiesta di arresto bis. Si tratta di atto dovuto che mira a evitare che l’indagine vada a sfiatare in un fuoco di paglia mentre si ultimano le operazioni di individuazione delle competenze territoriali. Anche perché, nel frattempo, gli indagati, e lo stesso Khemiri, hanno presentato ricorso al Riesame.

Khemiri è ritenuto essere il capo di una vera e propria organizzazione che aveva preso a commerciare in documenti falsi per far ottenere con l’inganno permessi di soggiorno e documenti (falsi) agli immigrati clandestini. Ma la sua pericolosità, però, è stata attestata dalle indagini su un altro e ben più inquietante fronte.

Il 41enne tunisino, infatti, si proclamava seguace dell’Isis. Si muoveva su internet dove avrebbe addirittura scaricato, letto e divulgato il manuale del lupo solitario redatto dagli sgherri del Califfo a caccia di attentatori capaci di agire in Europa. E giusto per non farsi mancare niente, esultava alle carneficine compiute in Francia dai terroristi.

Nell’ambito dell’inchiesta emerse l’attitudine estremista di Khemiri che coniando dozzinali neologismi si dichiarava “isissiano a vita”, invocava la morte come giusta sanzione alle vignette irrispettose e teneva come una medaglia il soprannome di Bin Laden che gli avevano appioppato le persone che lo conoscevano.

Elementi inquietanti che però non bastarono, a suo tempo e prima dell'operazione di agosto, al gip di Napoli per disporne l’arresto. Adesso, con una nuova richiesta di misura cautelare presentata dalla Procura, si agisce per “garantire” la permanenza in carcere del presunto trafficante di esseri umani con la maledetta passione per le bandiere nere.

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