Una concentrazione preoccupante di casi di leucemia in una fabbrica cinese dove vengono prodotti milioni e milioni di prodotti Apple: questa la rivelazione del quotidiano britannico Daily Mail, che racconta come nell'impianto industriale di Shenzhen, nella provincia sudorientale del Guangdong, almeno cinque lavoratori siano morti e tredici si siano ammalati di leucemia dal 2010 ad oggi.
Un dato inquietante soprattutto in considerazione dell'età degli operai, tutti tra i sedici e i venticinque anni. Secondo le famiglie e le associazioni di categoria, i casi di malattia sarebbero dovuti ad un'eccessiva esposizione ad elementi chimici impiegati nella pulizia dei pannelli elettrici; dalle famiglie, inoltre, si lamenta anche il fatto che i lavoratori siano stati allontanati dal posto di lavoro e che sarebbe stata negata loro un'assistenza medica continuativa. Molti altri, avvertono, potrebbero ammalarsi.
Dal canto suo, il colosso californiano dell'informatica fa sapere di prendere molto seriamente le accuse e di stare conducendo accertamenti sulla fabbrica di Shenzen, dove lavorano 230.000 persone e ogni settimana vengono prodotti due milioni di iPhone. La Foxconn invece - azienda taiwanese produttrice di componenti elettronici per numerose multinazionali tra cui Apple - ha inviato dei funzionari ma avrebbe anche aggiunto che non sembrano esserci collegamenti diretti e certi tra le morti sul lavoro e i casi di leucemia.
Il mese scorso Apple aveva annunciato il bando all'utilizzo di due sostanze potenzialmente tossiche, il benzene e l'n-esano, nelle fasi finali di assemblaggio di iPhone e iPad, dando il via ai primi rumors sui casi di leucemia "sospetti". Da Foxconn però fanno sapere di non avere utilizzato le due sostanze da molti anni e fanno notare come il tasso di casi di leucemia rilevati nei loro stabilimenti sia "notevolmente più basso" della media.
Intervistata dal Daily Mail, la madre di uno dei lavoratori colpiti dalla leucemia racconta: "Per il primo mese, mio figlio Yi Long pulì i macchinari con componenti chimici. Non sapeva di cosa si trattasse, diceva che gli veniva semplicemente dato un secchio di liquido per pulire. Dopo, ha cambiato di lavoro ogni due mesi circa, sempre all'interno della fabbrica, ma si trovava alla catena di montaggio quando si è ammalato. Ha iniziato a sanguinare irrefrenabilmente dalle gengive, tanto che i suoi colleghi hanno dovuto accompagnarlo in ospedale."
"All'ospedale - prosegue la donna - un medico mi ha detto che alla Foxconn c'era un'alta concentrazione di casi simili".
In una mail ad Action Labour China sui casi di leucemia, un portavoce di Apple ha assicurato che l'azienda sta
lavorando in stretto contatto con Foxconn per chiarire questi casi e ha specificato che nel corso di un'indagine su 22 fabbriche non sono stati trovati casi di danni portati da agenti chimici ai 500.000 lavoratori esaminati.
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