È stato Gianroberto Casaleggio a riportare in vita il pensiero di J.J. Rousseau secondo cui sono la società, la cultura e il potere politico a rendere l'uomo malvagio. Casaleggio era un genio visionario. Aveva previsto che, fra poco, l'attuale sistema geopolitico avrebbe condotto ad una guerra mondiale con sei miliardi di morti. Dopo, l' umanità avrebbe fatto a meno della classe politica e dello Stato. Tutti gli uomini del mondo avrebbero fatto le leggi da casa propria col computer. Così avrebbero frenato lo sviluppo, sarebbero tornati alla natura e la terra sarebbe diventata un paradiso terrestre, Gaia. In attesa che tutto questo avvenisse a livello mondiale, creò il nucleo di un partito per realizzarlo almeno in Italia. Lo hanno seguito molti giovani, chi teme il progresso tecnico, quelli che sognano un ritorno alla natura e una vita più semplice, chi vuole l'uguaglianza. Ad un certo punto l'ideologia di Casaleggio ha affascinato Beppe Grillo che, utilizzando le sue straordinarie doti di tribuno, ha trascinato con sé milioni di persone che avevano perso la fiducia nella classe politica e nell'élite intellettuale. Il loro movimento ha vinto le elezioni ed è diventato il primo partito italiano. Un partito in origine governato ufficialmente dalla coppia Grillo-Casaleggio, mentre in realtà il vero capo era Casaleggio. Grillo è un bravo comico, un ottimo tribuno, ma non un grande politico.
Quando Roberto Casaleggio è morto, il partito è rimasto sostanzialmente privo di guida. Né il figlio, né Grillo, né i capi politici del movimento come Fico o Di Maio possono riempire il suo vuoto. Non hanno le sue capacita e la sua creatività. Però questo vuoto è stato occultato. Tutto ufficialmente resta come prima. Il figlio prende il posto del padre, nelle interviste parla come lui. Ma, se osservate attentamente, non aggiunge nulla, ripete meccanicamente quanto ha detto il padre.
Morto Gianroberto Casaleggio, il suo pensiero è stato irrigidito, trasformato in un dogma. Ma un dogma non può fare ciò che faceva il suo creatore vivente. In realtà il partito Cinquestelle non ha più un capo, non ha più una guida. Nessuno lo dice, ma se ne vedranno gli effetti.
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