Claps, Cassazione conferma 30 anni per Restivo

Eliminata l’aggravante della crudeltà perché manca la prova che l’imputato abbia infierito sulla salma della vittima

Claps, Cassazione conferma 30 anni per Restivo

Danilo Restivo, ritenuto responsabile dell’omicidio di Elisa Claps, dovrà scontare una pena di 30 anni di carcere. La pena è definitiva, come ha deciso la prima sezione penale della Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso dell’imputato contro la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Salerno. La Claps aveva sedici anni quando scomparve, a Potenza, nel settembre 1993. Il suo corpo fu ritrovato 17 anni dopo nel sottotetto della chiesa della SS. Trinità del capoluogo lucano.

La Cassazione ha accolto in toto le richieste del sostituto pg, Paolo Canevelli, compresa quella di annullare senza rinvio la sentenza d’appello limitatamente all’aggravante della crudeltà contestata all’imputato. Secondo il pg, infatti, non è stata raggiunta la prova che Restivo abbia infierito sul corpo della vittima dopo la morte.

Ma l’esclusione di questa aggravante non modifica la condanna, giunta al termine di un processo celebrato con rito abbreviato.

"Sono soddisfatto per la decisione della Cassazione - ha detto il sostituto procuratore generale della Cassazione, Paolo Canevelli - perché riflette le mie richieste: è stato giusto eliminare l’aggravante della crudeltà perché manca la prova che l’imputato abbia infierito sulla salma della povera Elisa.

A suo carico rimangono comunque le aggravanti della violenza sessuale e di aver agito per futili motivi e dal punto di vista del trattamento sanzionatorio non cambia nulla".

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