Il bacillo Whitmore negli Usa: cosa sappiamo dell'infezione batterica

Il bacillo, che ha causato due morti negli Stati Uniti, finora era stato osservato soltanto nei Paesi tropicali, ma stavolta si tratterebbe di casi "non importati"

Il bacillo Whitmore negli Usa: cosa sappiamo dell'infezione batterica
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Negli Stati Uniti è allarme per la comparsa di una nuova malattia: la melioidosi, anche nota come malattia del "bacillo di Whitmore"; tale infezione batterica ha già causato due morti in territorio Usa. La preoccupazione delle autorità sanitarie a stelle e strisce deriva soprattutto dal fatto che il morbo citato era stato finora osservato esclusivamente nei Paesi tropicali, nelle regioni del sud-est asiatico e dell'Australia settentrionale, mentre stavolta i focolai sembrano essere, per la prima volta, autoctoni, in quanto apparentemente sviluppatisi in territorio federale senza essere stati importati dall'estero. I sintomi della malattia includono tosse e mancanza di respiro, affaticamento, nausea, vomito, febbre intermittente ed eruzioni cutanee; i soggetti maggiormente esposti alla gravità dell'infezione sono pazienti oncologici, immunodepressi, diabetici e i malati di fegato e di reni.

La patologia osservata finora solo nelle zone tropicali è stata individuata ad oggi in Georgia, Kansas, Texas, Minnesota, Isole Vergini e Portorico, con i Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc) che hanno alla fine dovuto lanciare l'allarme circa tale anomala circolazione del bacillo di Whitmore in un Paese profondamente diverso da quelli reputati in questi anni come prediletti dal patogeno incriminato.

Inizialmente, i Cdc avevano ipotizzato che i casi di infezione da melioidosi, che ad oggi sono stati quattro, compresi quelli dei due pazienti deceduti, fossero da attribuire a viaggi all'estero dei soggetti contagiati, ma tale teoria è caduta dopo che quei quattro hanno affermato di non avere viaggiato fuori dal Paese tra marzo e luglio di quest'anno, prima di ammalarsi. Le autorità sanitarie hanno così virato sulla ricostruzione per cui il bacillo avrebbe colpito i quattro soggetti mediante "cibi o medicinali importati". Tuttavia, anche quest'ultima ipotesi è stata scartata dopo che i funzionari governativi hanno prelevato, per scoprire un collegamento tra i quattro casi, più di 100 campioni di suolo, acqua e prodotti utilizzati all'interno e intorno alla casa di ciascun paziente, senza però trovare alcuna conferma della loro ricostruzione.

Dopo le preoccupanti smentite ai danni della tesi dell'infezione

importata, gli esperti dei Cdc sono riusciti soltanto a dedurre, grazie al sequenziamento del bacillo, che i quattro casi di contagio avvenuti in territorio Usa sono probabilmente in qualche modo correlati.

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