Il Concertone è finito e ora tocca pagare il conto. La bellezza di 800mila euro. È questo il totale dei soldi che sono finiti nelle casse dell'Eni e della Rai per trasmettere l'evento, a cui si aggiungono altri 200mila euro del Comune di Roma per la sicurezza e la pulizia dell'area di San Giovanni.
Tutto, ricorda Libero, è iniziato nel 1990 per volontà di Maurizio Illuminato, un imprenditore di Catania e, da allora, la Festa del Lavoro, che in passato aveva una certa importanza anche per il mondo cattolico e per il fascismo, è diventata una giornata mediaticamente monopolizzata dalla sinistra. Un Primo maggio che non ricordiamo certo per i discorsi che i leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto ieri a Bologna ma neppure per i nomi degli artisti che si sono esibiti sul palco di San Giovanni, tutti rigorosamente orientati a sinistra. Ecco i nomi: Daniele Silvestri, Ghali, Subsonica, Carl Brave, Manuel Agnelli con Rodrigo D' Erasmo, Achille Lauro, Motta, Gazzelle, Ghemon, Negrita, Ex-Otago, Zen Circus, Rancore, Canova, Pinguini Tattici Nucleari, Coma_Cose, Anastasio, Izi, Fast Animals and Slow Kids, Eugenio in Via Di Gioia, La Municipàl, Bianco feat. Colapesce, La Rappresentante di Lista, Lemandorle, Eman, Dutch Nazari, La Rua, Omar Pedrini, Orchestraccia, Fulminacci. Un Concertone che il più delle volte si ricorda solo per le polemiche. Nel 1991, ricorda Renato Farina nel suo pezzo, ad Elio e le Storie Tese non fu concesso di esibirsi in diretta tivù perché avrebbero fatto nomi e cognomi dei politici corrotti.
Nel 1993 Piero Pelù attaccò Karol Woityla, mentre nel 2014 se la prese con Matteo Renzi definendolo il "il boy-scout di Licio Gelli". Quest'anno, invece, al centro delle polemiche è finita la conduttrice Ambra Angiolini per la polemica sulla scarsa presenza femminile sul palco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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