Un convegno sul futuro della Chiesa cattolica e sui limiti dell'autorità papale. Questi sembrano essere gli oggetti di discussione previsti per "Chiesa cattolica, dove vai?", un evento che si terrà nel pomeriggio del prossimo sette di aprile, presso The Church Village (sala La Rambla), Via di Torre Rossa, a Roma.
L'iniziativa, che è molto attesa, sta già facendo discutere negli ambienti vaticani: la sensazione è che si stia per assistere ad un rilancio pubblico dei "dubia" sull'esortazione apostolica Amoris Laetitia di papa Bergoglio, ma non solo. Il sottotitolo del convegno è emblematico: "Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione". La frase, non a caso, è del cardinal Carlo Caffarra: uno dei quattro firmatari dei "dubia" assieme ai cardinali Meisner, Burke e Brandmueller.
Caffarra e Meisner sono deceduti nel corso del 2017. Raymond Leo Burke e Walter Brandmueller, invece, parteciperanno alla conferenza. Il primo si soffermerà per quindici minuti sui "limiti dell'autorità papale nella dottrina della Chiesa". ll secondo parlerà per trenta minuti della teologia del beato John Henry Newman, storico cardinale inglese e riferimento costante dei cosiddetti cattolici "conservatori". Ci sarà anche il cardinale Zen, seppure attraverso un messaggio inviato dalla Cina. Potrebbe essere affrontato, dunque, anche il tema dell' "accordo" che il Vaticano starebbe stipulando con il governo cinese per la nomina dei vescovi. Zen, da qualche mese a questa parte, ha espresso più volte una ferma contrarietà nei confronti di questa ipotesi.
Altri cardinali, poi, dovrebbero essere presenti in platea. Qualcuno potrebbe mettersi lì a contare il numero dei porporati seduti in sala: il sospetto è che i "dubia" non siano stati condivisi solo dai quattro sottoscrittori, ma che ci siano altri porporati disposti ad appoggiarne il contenuto e le intenzioni pur non avendo firmato il documento.
Il rilancio vero e proprio potrebbe consistere in una "declaratio", che è annunciata nel programma dell'evento, ma della quale non è ancora nota la sostanza teologica. Fatto sta che è prevista una lettura formale della durata di dieci minuti. Presenzierà, poi, anche Mons. Athanasius Schneider: un vescovo kazako che ha firmato un altro documento a sostegno delle tesi dei quattro cardinali. Schenider affronterà il tema de "La Sede Apostolica di Roma come cathedra veritatis". Anche in questo caso, insomma, si potrebbe finire per dibattere dell'autorità del pontefice. Non tanto di quello attuale, ma dei limiti disciplinati per qualunque papa dalla dottrina e dalla tradizione cattolica.
Poi ci saranno anche i laici: nell'elenco dei presenti figurano il presidente emerito del Senato, Marcello Pera, il demografo Renzo Puccetti e il giurista Valerio Gigliotti. A moderare, ancora, è stata chiamata Francesca Romana Poleggi.
C'è grande curiosità attorno alla lettura formale della declaratio: la diatriba sembrava essersi conclusa con l'approvazione da parte di papa Francesco delle linee guida su Amoris Laetitia dei vescovi argentini. Il pontefice, come i lettori ricorderanno, non ha mai formalmente risposto ai "dubia". I cardinali, quindi, potrebbero aver deciso di "alzare il tiro" sul tema nonostante siano passati due anni, ma il testo che sarà approvato nel pomeriggio potrebbe anche riguardare altro.
Prima di questa pronuncia, però, sarà il turno del ricordo del cardinale Caffarra: verrà trasmessa una video-intervista sull'enciclica Humanae Vitae, un altro grande argomento di dibattito nella e per la Chiesa contemporanea. Il presentimento, in definitiva, è che questo convegno sia stato organizzato per porre qualche punto fermo. Magari anche prescindendo da Bergoglio e dal suo pontificato.
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