Le chiese valdesi e metodiste italiane sono pronte ad aprire alle unioni omosessuali e a riconoscere i diritti delle coppie di fatto e gay.
In questo momento il Sinodo Valdese sta discutendo a Torre Pellice un documento, il primo dal 1971, elaborato dalla "Commissione famiglie" e che punta a sistematizzare la posizione dei protestanti italiani sulle unioni omosessuali e sulle coppie di fatto, anche in contrasto con le posizioni ufficiali della chiesa cattolica.
"L'assemblea non è ancora giunta all’approvazione del testo - spiegano i deputati del Sinodo - ma dalla discussione è emerso un chiaro orientamento di valdesi e metodisti a riconoscere la pluralità di modelli di famiglia presenti nella società, al loro riconoscimento ecclesiastico attraverso la benedizione di unioni civili riconosciute dallo Stato, e a proseguire l’impegno nella società affinché i diritti su questi temi possano essere ampliati".
Il documento arriva dopo anni di discussione sul tema e di dibattito teologico sul concetto di benedizione, che si riferisce alle persone e non alle forme giuridiche di unione e che per le chiese valdesi e metodiste non sono sacramenti. Un impegno portato avanti dal 2011 nelle comunità locali e nelle chiese in tutta Italia, ha riferito a La Repubblica il pastore Paolo Ribet, coordinatore della Commissione che ha prodotto il testo.
Nel documento si richiama le chiese e le singole persone credenti a impegnarsi “affinché il cammino di consapevolezza, di apertura, di accoglienza si estenda alle nuove forme di relazione che sono già in essere nella società, con una particolare attenzione alle diverse sensibilità in ambito interculturale di cui le chiese sono protagoniste e testimoni”.
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