Non tutti riescono a stare al passo con i tempi. L’emergenza coronavirus ha portato a un’accelerata nella dematerializzazione delle ricette non senza incognite. Nel divieto, infatti, di recarsi negli studi del proprio medico, il medico di famiglia, i pazienti possono ricevere il codice della prescrizione via sms. Semplice e diretto, diranno i più. Ma non è sempre facile.
Il servizio coinvolge in particolare malati cronici e anziani, sempre bisognosi di farmaci anche di questi tempi. E le difficoltà non sono poche. Non tutti riescono a ottenere e utilizzare in farmacia il cosiddetto codice "Nre". Per prima è stata la Toscana intorno al 23 marzo ad attivare il servizio sms con il numero di ricetta elettronica. Così grazie al sistema "Nre via sms" è possibile per i cittadini richiedere, con una semplice telefonata al proprio dottore e pediatra, il farmaco di cui hanno bisogno e di andare a ritirarlo in farmacia senza passare dallo studio medico. Sistema che sarebbe stato poi diffuso gratuitamente a tutte le regioni italiane, come è avvenuto. "Nel giro di pochi giorni - preannunciava, infatti, la nota del presidente della Toscana, Enrico Rossi, il sistema arriverà nel giro di pochi giorni a servire circa 25 milioni di cittadini anche in Sardegna, Sicilia, Lazio, Piemonte, Marche, Abruzzo, Friuli, Liguria, Val d’Aosta, più Bolzano".
L’obiettivo è evitare inutili e pericolose code presso gli ambulatori dei medici. Luoghi in cui spesso il coronavirus riesce a fare il numero maggiore di vittime. Oltre che, in queste condizioni, si metterebbe a rischio la salute del medico stesso. Per questo il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, firmava il 19 marzo l’ordinanza per la dematerializzazione delle ricette mediche. La ratio della norma è chiara: evitare il più possibile i contagi. "Oggi ho firmato un’ordinanza che permetterà la dematerializzazione delle prescrizioni. Ci sarà un codice numerico che i pazienti indicheranno in farmacia e non bisognerà più andare dal medico di base", chiariva in conferenza stampa. Poi la Toscana e le altre regioni hanno fatto partire il nuovo progetto.
Con "Nre via sms", il medico effettua la prescrizione, registrandola sul proprio computer: la piattaforma elettronica invia al paziente tramite sms il numero di codice delle ricette che, letto al farmacista, viene tradotto nella prescrizione medica e gli permette di predisporre i farmaci richiesti. Ma i nodi non hanno tardato a venire al pettine. In una popolazione che negli ultimi dieci anni, in Italia, ha visto crescere i cittadini over 65 da 12,1 a 13,9 milioni, il sistema delle ricette sms non crea poche difficoltà ai pazienti, alcuni non in grado di comunicare il codice in farmacia.
Non bisogna dimenticare che il 70% degli over 65, non assumendo i farmaci correttamente, aumenta i tassi di mortalità, le ricadute e le ospedalizzazioni, proprio in una fase critica per il sistema sanitario. Le malattie croniche, poi, colpiscono otto milioni e 437mila anziani e il 25% di loro ha da due o più patologie, come ricorda il Comitato Italiano per l’Aderenza alla Terapia (Ciat). Le più frequenti sono cardiopatie (27%), malattie respiratorie croniche (21%), diabete (20%) e tumori (13%).
Ci sono farmaci efficaci per tenerle sotto controllo, ma la scarsa aderenza alle terapie è già di per sé un problema molto frequente fra le generazioni più mature. Ben il 70% non segue i trattamenti in modo corretto o li abbandona dopo breve tempo.
Un problema dovuto alla condizione di fragilità di queste persone, particolarmente acuita in questo periodo dall’epidemia da coronavirus. A questo bisogna aggiungere una scarsa preparazione nel gestire "device" elettronici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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