Non sono poche le persone che, nonostante gli appelli, ancora non rispettano le norme presenti nel Dpcm per il contenimento del coronavirus. Se le denunce e le ammende non bastano a scoraggiare chi continua a violare le norme, allora ecco che il governo ha messo in cantiere una ulteriore sanzione.
Stanno, infatti, per arrivare provvedimenti più pesanti per i furbetti che aggirano le regole ideate per arginare l’epidemia di Covid-19. Stando alla bozza che verrà esaminata oggi alle 14 dal Consiglio dei ministri, chi non rispetta le misure potrebbe ricevere una multa compresa tra i 500 e i 4mila euro che dovrebbe sostituire l'ammenda di 206 euro prevista finora. Al momento, invece, la confisca del veicolo "da uno e tre mesi", è stata depennata dal testo ma, come ha spiegato una fonte di governo alla Adnkronos, non è escluso che venga riconsiderata dal Cdm di oggi.
Inoltre, nella bozza visionata dalla stessa agenzia di stampa, è emerso che sono prorogabili fino al 31 luglio le misure per il contenimento del coronavirus decise dall’esecutivo. Le varie strette, tra cui il divieto di lasciare la propria abitazioni perché in quarantena alla chiusura di ville e giardini, "possono essere adottate per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020 e con possibilità di modularne l'applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l'andamento epidemiologico del predetto virus".
Per far rispettare le norme, i prefetti possono far ricorso alle Forze di polizia e anche l'esercito. Nella nuova bozza del decreto legge atteso nel Cdm si legge che "il Prefetto informando preventivamente il Ministro dell'Interno, assicura l'esecuzione delle misure avvalendosi delle Forze di polizia e, ove occorra, delle Forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali.
Al personale delle Forze armate impiegato, previo provvedimento del Prefetto competente, per assicurare l'esecuzione delle misure di contenimento" è "attribuita la qualifica di agente di pubblica sicurezza".Nella bozza è scritto che il presidente del Consiglio o un ministro da lui delegato riferirà mensilmente alle Camere sulla misure adottate ai sensi del presente decreto.
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