Il Coronavirus continua ad avanzare in Italia: a parte le basiche raccomandazioni sulla distanza di sicurezza e sull'igiene da rispettare, ora si sta elaborando una serie di strategie volta a bloccare la catena dei contagi. Per fare chiarezza sulle prossime mosse è intervenuto Walter Ricciardi: il consulente speciale del Ministero della Salute ha fatto sapere che si stanno valutando tutti gli strumenti - tecnologici ed epidemiologici - per migliorare ulteriormente il tracciamento, che risulta essere la strada migliore "che porterà a un contenimento più efficace dei contagi". Dalla Corea, che ha sconfitto il Covid-19 attraverso tamponi mirati e l'incrocio dei dati delle celle telefoniche, sono arrivati molti insegnamenti.
Dunque ora è giunto il momento di adottare un modello coreano: "Si faranno ancora più tamponi, ma al momento non è pensabile, e non è utile, eseguire tamponi di massa. Ne abbiamo fatti già oltre 200mila". Anche perché questo tipo di piano è mirato ai contatti stretti dei pazienti positivi: "È qui che anche noi dobbiamo insistere. Peraltro, i cosiddetti test veloci che sono stati proposti da qualcuno, finora hanno dato anche dei falsi negativi". E si sta lavorando "per essere pronti all’inizio della prossima settimana". Va ricordato che la ricerca dei casi positivi "va attivata su tutti i soggetti entrati in contatto con persone malate nei giorni precedenti alla diagnosi". Pertanto ci sarà "un cambiamento di strategia, anzi una evoluzione".
"Dobbiamo bloccare l'epidemia"
Nell'intervista rilasciata a La Nazione, l'epidemiologo dell’Università Cattolica di Roma ha specificato che alle Regioni è affidato il compito di andare alla ricerca del cosiddetto portatore sano: "Sono azioni sanitarie da compiere a livello locale". Mentre lo Stato può "coordinare, indirizzare, controllare, ma senza sostituirsi". Ma la commissione tecnico scientifica del dicastero non ha gli strumenti per indicare chi deve fare cosa? "Sono strumenti programmatori, non operativi, quelli che possiamo mettere in atto, a meno che non subentrino ordinanze o decreti della Presidenza del Consiglio", ha spiegato.
Ricciardi ha sicuramente preso coscienza del fatto che negli ambulatori scarseggiano le protezioni e i test, ma ha voluto rassicurare: "Avremo presto 300 medici nella task force della protezione civile. Sono solo i primi provvedimenti, ne seguiranno altri".
Probabilmente il cambio di rotta andava fatto prima, ma i problemi da affrontare sono davvero complicati e infiniti: "Certo, ora che abbiamo visto i risultati elaboriamo un modello italiano basato sull’esperienza di Seul, nel rispetto dei diritti civili che riguardano l’accesso ai dati personali. L'esigenza resta quella di bloccare l’epidemia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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