Coronavirus, maggiori controlli sulla residenza di Ratzinger

Il monastero Mater Ecclesiae, dove il papa emerito Joseph Ratzinger risiede, sembra essere super controllato. Diradate le visite di amici e prelati per preservarlo dal coronavirus

Coronavirus, maggiori controlli sulla residenza di Ratzinger

Il coronavirus inizia a far paura anche in Vaticano. Papa Francesco in questi giorni ha disdetto vari impegni per un'influenza e, a quanto si apprende dal Messaggero, si sarebbe sottoposto a un tampone con esito negativo, ma a preoccupare è anche la salute del papa emerito Benetto XVI.

Il monastero Mater Ecclesiae, sempre secondo quanto riporta il quotidiano romano, sembra essere super controllato. Ed è qui che il papa emerito risiede e solitamente riceve svariate visite di amici e prelati bavaresi e non solo. Tutti gli appuntamenti sono gestiti da padre Georg Gaenswein che, dopo essere stato allontanato da Papa Bergoglio dalla Prefettura della Casa Pontificia, si occupa esclusivamente dell'ultranovantenne Ratzinger, di cui è il segretario particolare da parecchi anni. Pare, infatti, che la Santa Sede abbia aumentato il livello di allarme sulla Città del Vaticano e che, come si sottolinea sul sito Il Sismografo, diretto da Luis Badilla, abbia predisposto delle misure precauzionali dopo la crescita dei contagi di coronavirus non solo nelle Regioni del Nord, ma anche nel resto d'Italia. Se da un lato i cinque varchi da cui si accede abitualmente al Vaticano sono soggetti a controlli più stringenti, dall'altro vi sono tante aree della Città del Vaticano sorvegliate con maggior cura come, per esempio, Porta del Perugino, la Domus Santa Marta e il Monastero Mater Ecclesiae, dove vive Ratzinger, che il prossimo 16 aprile compirà 93 anni. Papa Francesco, sebbene il tampone per il coronavirus abbia dato esito negativo, ha deciso di rinunciare a partecipare al ritiro spirituale di Ariccia, iniziato domenica pomeriggio e che si concluderà venerdì. Ritiro che Francesco sta seguendo dal suo appartamento nella domus di Santa Marta in Vaticano.

La Curia, invece, ha svuotato le acquasantiere e ha predisposto che i fedeli rinuncino a scambiarsi il segno della pace durante le messe. L'eucarestia, invece, dovrà essere data sulla mano e non direttamente sulla bocca, proprio per evitare al minimo ogni eventuale contagio. Intanto il turismo religioso a Roma è letteralmente crollato e i Musei Vaticani stanno facendo i conti con un calo di presenze pari al 60%.

La Asl, invece, ieri ha predisposto che venga riaperta la chiesa di San Luigi dei francesi dove era stato un prete parigino, risultato positivo al coronavirus. Il prelato, infatti, aveva lasciato Roma il 14 Febbraio ed era asintomatico.

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