Verrebbe da dire che chi di spada colpisce, di spada perisce. Il Movimento Cinque Stelle sta scontando sulla sua pelle anni di "Vaffa Day" contro tutti gli amministratori pubblici, accusati di ogni nefandezza, umiliati pubblicamente, messi sotto torchio al grido "legalità". Ora quell'urlo s'è inceppato in gola dei vari Di Maio, Di Battista, Grillo e Raggi. La trasparenza non è più un dogma. Peccato.
Le difficoltà degli altri partiti sono diventate le difficoltà del Movimento. Le liti interne, le lotte intestine, i poteri forti, eccetera, i vertici delle municipalizzate, eccetera, i rifiuti, le scuole, i bus, le buche e le dimissioni. Anzi. Soprattutto le dimissioni. In soli tre mesi di governo della Capitale le nomine della Raggi fanno acqua da tutte le parti. In ordine si sono dimessi l'assessore al Bilancio Marcello Minnea e buona parte dei vertici delle municipalizzate di peso: Alessandro Solidoro (Amministratore unico AMA, rifiuti), Armando Brandolese (amministratore unico ATAC, trasporti) e il direttore generale di ATAC Marco Rettigheri. Non basta. Il sindaco in gonna ha deciso anche di togliere la fiducia alla capo di Gabinetto, Carla Rainieri.
Il grillismo ha scoperto i dolori di pancia e li sta subendo dal primo all'ultimo. Le scaramucce tra i dimissionari di Minnea e il duo raffaele Marra-Salvatore Romeo (fedelissimi della Raggi) sono ormai sulla bocca di tutti. La Ranieri è stata esautorata per lo stesso motivo. Gli altri avevano difficoltà a gestire i rapporti tra politica e vertici delle partecipate. Senza contare che per il ruolo di Capo di Gabinetto sono già sfumati tre nomi (Frongia, Morgante e Ranieri), un record visti i pochi giorni di amministrazione capitolina che possono vantare i 5Stelle.
La foto della Raggi contro Marino
Intendiamoci: è tutto normale, normalissimo. Può succedere a tutti, tranne che al Movimento. Nei momenti più bui della gestione di Ignazio Marino, infatti, aveva girato più volte il coltello nella piaga delle dimissioni subite dalla giunta del "Marziano". Tanto che spulciando nel profilo Facebook della Raggi si trova una foto pubblicata il 16 luglio 2015 (guarda caso, un anno prima dello scoppio del "caso Muraro") in cui il sindaco si fa beffe della precedente amministrazione PD. Nell'immagine si vede la prima giunta Marino disposta di fronte al Campidoglio, con delle X sopra i volti degli assessori e collaboratori che s'erano nel tempo dimessi. Erano i giorni dell'addio del vicesindaco Luigi Nieri.
Allora Virginia Raggi gongolava e
già pregustava il successo alle elezioni. Ora potrebbe chiedere ad un fotografo di copiare il "Marziano" e scattarsi la stessa istantanea. E poi iniziare a mettere le sue crocette. "Oggi Rainieri se ne va, domani chissà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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