L'infrastruttura di cui tutta Italia si vergogna. Quarant'anni ed ancora è tutto un enorme cantiere. Un problema, quello dell'autostrada A3, la Salerno-Reggio Calabria, che torna tristemente sotto i riflettori della cronaca. Un operaio romeno di 25 anni, Adrian Miholca, nel pomeriggio del 2 marzo scorso, è morto mentre stava lavorando sul Viadotto Italia a Laino Borgo. Dipendente della Nitrex, una delle tantissime ditte che lavorano in subappalto, il giovane si trovava a bordo di una piccola ruspa quando è precipitato dal viadotto per 80 metri. Secondo quanto riporta una nota dell'Anas, l'incidente è avvenuto sulla quinta campata del Viadotto "Italia", dove erano in esecuzione i lavori di predisposizione della demolizione dell'impalcato. Nel corso dei lavori, improvvisamente, è crollata una campata grande come metà di un campo di calcio. E per l'operaio non c'è stato scampo.
Il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, addolorato, ha espresso le sue condoglianze alla famiglia dell'operaio e ha immediatamente nominato una commissione d'inchiesta interna per verificare la dinamica e le responsabilità dell'incidente.
E sull'incidente mortale sul lavoro è intervenuto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio: "La morte di un operaio sul lavoro è sempre un fatto assai grave, la morte di un lavoratore su un cantiere per un’opera pubblica è un fatto gravissimo. Si tratta di un fatto non degno di un Paese civile".
Con quest'ultima tragedia, sale a quattro il numero delle morti bianche sulla A3 in due anni.
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