Decapitata la statua della madonnina nell’androne di un palazzo di Salerno, l’incredulità dei cittadini verso un atto blasfemo tanto grave quanto inaspettato.
Non c’è rabbia, sembra più scoramento. L’effigie della Madonna di Fatima era stata posizionata nella sua nicchia quasi quarant’anni fa, nel 1980. Non ha resistito alla furia iconoclasta di chi, l’altra notte, è penetrato nel palazzo e l’ha scaraventata in testa, causando la rottura della testa della statuetta. Che si tratti di un atto sacrilego è testimoniato da una scritta inquietante e volgare, una parolaccia scritta in italiano. La scioccante scoperta ha subito sollevato un polverone in città. Sul web è emersa la rabbia dei cittadini e delle famiglie nei confronti di chi, in un momento di delirio antireligioso, ha spezzato la statua sacra e insultato il comune senso religioso.
Sull’episodio sono intervenuti anche i vertici dell’Arcidiocesi di Salerno. Intervistato dalla tv locale di Telecolore, il portavoce del Vescovo, don Alfonso D’Alessio, ha detto: “Si tratta di cose da stigmatizzare per quelle che sono, gesti di gente che non sta bene di testa.
E che insomma non ha rispetto delle cose degli altri, né di se stessa e non potrebbe avere rispetto per la Fede. Mancanza di rispetto per il sacro è un problema serio che dovrebbe essere affrontato per l’uomo stesso più che per la Fede”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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