Nel decreto ristori che sarà varato oggi, a meno che non ci siano improvvisi ripensamenti, saranno previsti indennizzi per risarcire eventuali danni da vaccino.
Dopo settimane di trattative a riguardo con le altre forze del governo, la Lega è riuscita a concretizzare questa proposta. La nuova posizione però potrebbe essere anche un apri strada per l'obbligo vaccinale generalizzato, battaglia del Partito Democratico. Ad ogni modo, sul tavolo del Consiglio dei ministri, il quale era previsto per ieri ma è stato rimandato, si continuerà a discutere sul come affrontare la pandemia. La novità più importante, come anticipato, e che non doveva neanche essere inserita nella bozza di oggi, riguarda gli indennizzi per le conseguenze più gravi del vaccino: infermità e menomazioni permanenti. L'ordine del giorno, presentato dal partito di Salvini anche al Senato e votato favorevolmente dalla maggioranza, è ora sul tavolo dell'esecutivo.
Il nuovo Green pass
Inoltre, sempre oggi, dovrebbero essere stabilite nuove regole che stabiliscono in quali attività commerciali e uffici si potrà accedere, dal primo febbraio, senza green pass base, vale a dire quello che si ottiene semplicemente con il tampone.
L'obbligo, riporta il Corriere.it, riguarderà tutte le attività a eccezione di quelle che soddisfano bisogni essenziali: alimentari e supermercati, farmacie e parafarmacie, negozi di ottica, di prodotti per animali, rivendite di carburante e chioschi di giornali. Si discute se inserire nella lista delle deroghe le tabaccherie. E regolarsi per i servizi essenziali e urgenti in uffici come ad esempio la banca, le poste o la questura.
Quarantena e studenti
Il governo affronterà oggi anche il tema centrale della scuola. Gli scorsi giorni è nata anche una raccolta firme online all'attenzione del ministro della Salute che in poco tempo ha raccolto quindici mila firme. I genitori degli alunni di ogni ordine e grado chiedono di "modificare immediatamente il protocollo che, nelle scuole primarie, non distingue tra vaccinati e guariti, da un lato, e non vaccinati, dall’altro, discriminando di fatto" chi ha optato per l'immunizzazione.
La questione dovrebbe essere affrontata con due interventi in questo modo: stanziando direttamente alle scuole dei fondi per fornire agli studenti di medie e superiori le mascherine Ffp2 necessarie per ridurre le quarantene dei vaccinati e poi cancellando l'obbligo di tampone per tornare a scuola.
Chi rischia l'arancione
I primi che sperano in una rimodulazione del sistema delle fasce di colore sono i presidenti di Regione. Per quest'ultimi lo stato dell'epidemia non deve più basarsi sul numero di positivi ma sul numero di sintomatici. Un passaggio necessario anche per snellire le procedure di uscita dalla quarantena.
È bene chiarire che però non sarà presa alcuna decisione oggi in merito.
"Ci aspettiamo che la settimana prossima la discussione in corso col governo porti a misure che hanno più il senso della realtà", dichiara il presidente della Toscana, Eugenio Giani. Nel frattempo, però, altre Regioni come Piemonte, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia e Sicilia rischiano il passaggio in zona arancione.
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