"Lo chiamavano The happy face killer e sceglieva le sue vittime nei bar e sulle autostrade, mentre faceva il camionista. Aveva ucciso una ragazza in Florida proprio nello stesso periodo in cui Ylenia Carrisi era sparita, e in più di una conversazione sosteneva che la ragazza abbandonata a Holt si chiamava Suzanne o Suzette, non ricordava bene. Però era certo che facesse l'autostop quando l'ha attirata nella sua trappola. Gli ho mostrato una ventina di foto e lui ha scelto subito Ylenia a colpo sicuro". Da circa 20 anni Dennis Haley cerca di dare un nome a Jane Doe, i resti della ragazza trovata tra gli alberi della Florida nel 1994 e che, si è scoperto questa settimana, potrebbe essere la figlia scomparsa nel nulla di Al Bano e Romina Power.
L'ipotesi che Ylenia sia quella ragazza è alimentata dalle confessioni del serial killer Keith Jesperson, il canadese condannato a sei ergastoli per aver ucciso almeno otto donne. "Jesperson spesso firmava i suoi delitti con una faccina sorridente. Ho indagato per anni sulle storie di ragazze scomparse in Florida e negli Stati vicini.
È stato un vecchio blog di un'amica di Ylenia scritto nel 2012 che mi ha fatto riflettere: diceva che spesso lei usava il nome di Suzanne per non farsi riconoscere e non far sapere chi era veramente. Tra poco potremo comparare il Dna dei suoi genitori e dei suoi familiari e, in un modo o nell'altro, sapremo se si tratta o meno di Ylenia Carrisi ", ha dichiarato il detective Haley.
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