Un detenuto del carcere di Marassi, a Genova, entrato nel luglio scorso e in attesa di giudizio per i reati di stalking e maltrattamenti in famiglia, si è suicidato la scorsa notte, per motivi ancora in fase di accertamento da parte della polizia penitenziaria. L'uomo, 53 anni, recluso presso la sesta sezione (primo piano) del penitenziario, è stato trovato impiccato all'ingresso della camera da letto. Stando a quanto ricostruito, avrebbe utilizzato le lenzuola per togliersi la vita.
"Di nuovo un'auto-soppressione nelle carceri italiane, che conferma l'alta media dall'inizio dell'anno: più di uno alla settimana - afferma Fabio Pagani, segretario regionale Uilpa Penitenziari -. Un bollettino di guerra, anche se in questa circostanza la polizia penitenziaria è intervenuta in modo immediato".
Malgrado i circa cinquanta minuti di rianimazione cardio-polmonare, l'uomo non ce l'ha fatta. Sembra, tra l'altro, che avesse studiato bene gli orari dei controlli degli agenti in corsia, in modo da non essere salvato. Il cinquantatreenne viveva da solo.
Da poco tempo, infatti, il suo compagno di cella era tornato in libertà. A causa dei reati commessi e per aver minacciato di dar fuoco alla compagna, aveva avuto dei problemi con gli altri detenuti e viveva in solitudine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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