Diamond Princess allarme dei passeggeri: "Scarseggia cibo e siamo bloccati nelle cabine"

L'incubo della nave da crociera Diamond Princess in cui sono stati trovati dieci casi di Coronavirus. Quarantena per i passeggeri costretti nelle cabine con poco cibo e con il terrore di aver contratto il virus. Ecco alcune testimonianze

Diamond Princess allarme dei passeggeri: "Scarseggia cibo e siamo bloccati nelle cabine"

Continua l’incubo per migliaia di passeggeri bloccati sulla nave da crociera a "Diamond Princess" a largo delle coste del Giappone, come era successo poco tempo fa a in Italia in una nave da crociera attraccata a Civitavecchia. Dieci persone sono in quarantena, perché risultate positive al coronavirus e portate via dalla nave piena di turisti che venivano da due settimane di crociera, abbandonati al largo delle coste del Giappone. Le dieci persone, due australiani, un americano, tre ospiti di Hong Kong, due giapponesi e un filippino membro dell’equipaggio, sono stati portati a terra in sicurezza dalla guardia costiera giapponese e mandati negli ospedali locali. I restati passeggeri sono bloccati nelle loro cabine in attesa dei risultati dei test che sono stati fatti da medici arrivati sulla nave protetti di tute e maschere.

Uno dei passeggeri il britannico David Abel, che era in crociera insieme alla moglie Sally ha rilasciato delle dichiarazioni su come si vive all’interno della nave: “Il cibo è stato ormai razionato, è vietato categoricamente alcol e fumo, così come non si può neanche passeggiare sui corridoi e men che meno sui ponti della nave. Siamo praticamente blindati all’interno delle nostre cabine”. La nave in giornata ha lasciato la baia di Yokohama, dove era stata ancorata ed è tornata a largo per raccogliere acqua di mare che convertita e desalinizzata verrà usata per l’uso delle docce e come acqua potabile.

Il Giappone ha messo la nave in quarantena dopo che un uomo di 80 anni aveva lasciato la crociera a Hong Kong ed era poi risultato positivo al virus. Tutti i 3711 passeggeri e membri dell’equipaggio sono stati sottoposti a screening per il virus e 273 di loro sottoposti a ulteriori test, secondo le dichiarazioni del ministro della sanità giapponese Katsunobu Kato. Dei 31 al momento dieci persone sono risultate positive. Il ministro Kato ha fatto appello ai passeggeri dell’equipaggio che vengono da 56 paesi diversi affinché cooperino con le autorità e ha dichiarato che presumibilmente la quarantena durerà altri 14 giorni, che è il periodo massimo di incubazione stimato per la comparsa del virus.

Il signor Abel, uno dei pochi passeggeri che è riuscito a rilasciare dichiarazioni, soffre di diabete: “Temevo di cadere in coma, per la mancanza di cibo, e come me tante persone ne hanno bisogno nelle loro cabine. I rifornimenti, sono portati a bordo da alcuni membri dell’equipaggio muniti di maschera, e distribuiti cabina per cabina visto che viene vietato categoricamente di uscire. Io sono abbastanza fortunato perché ho una cabina con il balcone, ma molti passeggeri che hanno cabine interne non hanno luce naturale né aria fresca da giorni”. Ha poi raccontato anche come avviene la distribuzione dei pasti: “Solo per portarci il cibo l’equipaggio indossa le maschere per il viso, cosa che non aveva mai fatto prima. Bussano alla porta consegnano il vassoio e poi lo raccolgono molto velocemente”.

Paura per l’aria che si respira

I passeggeri infetti - continua il Signor Abel - sono stati portati via stamattina ed ora sulla nave ci sono solo quelli che non sono risultati positivi, ma noi abbiamo comunque paura visto che abbiamo respirato la stessa ariaFino a poco tempo fa potevamo comunque girare per la nave. Io ho provato ad uscire per andare a prendere la colazione, ma mi è stato impedito dicendomi che mi sarebbe stata servita all’interno della cabina. Stiamo ancora aspettando<;">”.

Il responsabile della “Diamond Princess” ha dichiarato che i prossimi due viaggi della nave sono stati cancellati, e il cibo verrà portato a bordo quando la nave tornerà ad attraccare a Yokohama, dopo aver fatto rifornimento di acqua in alto mare. Gli ospiti a bordo hanno comunque la possibilità di comunicare con i propri cari tramite la linea Internet. Ha anche assicurato che continuerà a collaborare e a seguire le istruzioni delle autorità mediche. C’è però un’altra cosa che preoccupa i passeggeri e ne parla proprio il Sig. Abel, ovvero la scarsa attenzione che alcuni ospiti della nave stanno ponendo nei confronti di questo virus. “Alcuni passeggeri tengono un comportamento che potrebbe aumentare il rischio di infezione. Ho visto un turista americano soffiarsi il naso su un tovagliolo e lasciarlo sul tavolo da pranzo dove poi i camerieri mettono il cibo, e non è ancora noto il modo in cui esattamente si trasmette il virus”.

Nessuno dei passeggeri al momento può prenotare voli perché non si è ancora in grado di capire quando questa quarantena finirà. Grande difficoltà anche per fare i test ai passeggeri della nave, Abel a questo proposito racconta: “Abbiamo fatto entrare i medici nella nostra cabina e ci è voluta tutta la notte da mezzanotte alle 10 di mattina per fare quattro ponti. Sulla nave ce ne sono 14. I medici sono entrati, hanno preso la temperatura e fatto tre domande, se abbiamo la tosse, la febbre o se prendiamo famaci per abbassare la temperatura”.

La situazione viene

costantemente monitorata, ma se dovessero comparire altri casi, la situazione si aggraverebbe e sarebbe difficile riuscire a femare il contagio vista anche la stretta vicinanza che hanno avuto i passeggeri durante la crociera.

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