Diffondono un volantino sugli stupri dei migranti: condannati a 3 mesi

Il Gup di Milano ha condannato in rito abbreviato tre militanti del Movimento NazionalSocialista dei Lavoratori per violazione della legge Mancino

Diffondono un volantino sugli stupri dei migranti: condannati a 3 mesi

Tre mesi di carcere per un volantino in cui si invitava "l'uomo bianco" a proteggere "moglie" e "figlia" dagli stupri degli immigrati africani. È questa la condanna in rito abbreviato decisa dal Gup di Milano, Franco Cantù Rajnoldi per i tre imputati che nella primavera del 2013 distribuivano i volantini a Magenta e Corbetta, due località in provincia della città meneghina.

Il volantino razzista sugli stupri

Due volantini definiti razzisti e basati sulla superiorità della civiltà occidentale e sull'odio razziale. I piccoli manifesti di propaganda invitavano "l'uomo bianco" a difendere le donne italiane dagli assalti degli immigrati, oppure attribuivano la responsabilità di "droga, stupri, rapine, prostituzione, criminalità e disoccupazione" a "uomini latino-americani, asiatici e africani".

La condanna

Il pm Piero Basilone aveva chiesto il loro rinvio a giudizio con l'accusa di aver violato la legge Mancino, per la loro propaganda neonazista.

Infatti, i tre imputati (una, la più giovane, una ragazza di 24 anni) erano risultati essere militanti del Movimento NazionalSocialista dei Lavoratori - NationalSozialistische Arbeiter Bewegung. Il processo per gli imputati rinviati a giudizio si aprirà il 10 maggio davanti ai giudici della X sezione penale.

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