"Se dovesse succedere qualcosa a me o ai miei familiari verrebbero ufficializzati e pubblicati in Italia i numeri dei conti correnti svizzeri in cui sono state depositate le somme delle tangenti dell’affare Telekom Serbia, prese da tre noti esponenti della politica italiana". A parlare è l’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, in un'intervista rilasciata ad Ansa. Matacena è a Dubai, dove trascorre la sua latitanza dall’estate del 2013, quando è stato condannato in via definitiva a 5 anni e 4 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
"Dubai mi ha accolto. Qui non esiste la politica, non esiste la figura di rifugiato politico, ma questo Stato mi ha accolto di fatto come un rifugiato e non tornerò in Italia fino a quando non ci sarà una condizione di realtà giudiziaria degna di un paese civile", ha dichiarato Matecena sottolineando che è convinto che la sua vicenda giudiziaria possa avere un epilogo diverso davanti alla Corte europea: "Gli avvocati mi dicono che sanno tutti che il mio reato è prescritto, ma non trovano il passaggio giuridico per farlo riconoscere come tale".
L'ex palamentare ha poi sostenuto che non fa la bella vita, come in molti sostengono e hanno sostenuto, ma "Una vita difficile, fatta di stenti e di solitudine. La sofferenza portata dalla mancanza della famiglia è indescrivibile.
Ho lavorato finchè non è esploso il marasma sulla stampa italiana quando si è saputo che facevo il maitre. Nel giro di due mesi mi hanno chiesto di lasciare il mio impiego. Adesso sto cercando di fare qualche altra cosa".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.