Dubbi e incertezze sul naufrago Alvaregna: "Troppo poco provato"

La storia del naufrago Josè Alvaregna ha dell'incredibile: secondo alcuni, anche troppo

Dubbi e incertezze sul naufrago Alvaregna: "Troppo poco provato"

Sono passati solo alcuni giorni da quando José Salvadòr Alvaregna è miracolosamente ritornato alla civiltà dopo mesi alla deriva, e già alcuni mettono in discussione la veridicità della storia. L'uomo ha raccontato di come dopo essere partito oltre un anno prima dalle coste del Messico a caccia di squali, si sia ritrovato alla deriva nel Pacifico a causa di un problema al motore della sua barchetta di vetroresina di appena tre metri di lunghezza. Cibandosi di pesci crudi, uccelli e bevendo sangue di tartaruga, pare sia riuscito a sopravvivere per più di un anno in mare. Le incertezze sono cominciate a sorgere non appena Alvarenga ha rimesso piede sulla terraferma: a parte i lunghi capelli e la barba incolta, infatti, l'uomo appariva in condizioni tutt'altro che critiche, come invece avrebbe dovuto essere. Con un aspetto paffuto e uno stato di salute da miracolato, il pescatore ha dato adito ai dubbi sulla veridicità di quanto accaduto.

"La storia del signor Alvarenga ha davvero dell’incredibile e non so ancora se sia vera o meno, perché il suo aspetto non ricorda per niente quello di altri sopravvissuti del passato", ha affermato titubante Gee Bing, viceministro degli Esteri dell’atollo a nord dell’Australia. Una prima smentita è arrivata dal "Guardian", che intervistando un membro delle squadre di soccorso del Chiapas, tale Jaime Marroquin, ha scoperto che effettivamente una barca di proprietà della cooperativa Camaroneros de la Costa (la stessa citata da Alvarenga in un’intervista dopo il salvataggio) risulta effettivamente dispersa al largo di Costa Azul dopo aver preso il mare il 17 novembre del 2012, con a bordo due pescatori - di cui uno è l'Ezequiel che secondo Alvarenga divise con lui quattro mesi del viaggio prima di perire -. Dei pescatori della Costa Azul hanno poi confermato la versione di Alvaregna "La Chanca" - chiamato così per la sua conformazione rotondeggiante -, sostenendo che l'uomo risultava disperso da fine novembre.

Intanto le autorità stanno cercando di fare luce sulla vicenda, mentre hanno comunicato alla famiglia di Alvaregna, composta da moglie e una figlia, che l'uomo è vivo e

sta bene: "Non abbiamo più sue notizie da otto anni e ormai eravamo convinti che fosse morto, quindi potete capire come mi senta nel sapere che è stato ritrovato e che è sano e salvo", ha sentenziato la moglie Maria Julia.

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