Il futuro di Alitalia "è il lungo raggio. Non potrà mai guadagnarci in un mercato come quello italiano dove ci siamo noi e non potrà nemmeno operare anche come una low cost sia perché i sindacati diranno no, sia perché non riusciranno a offrire tariffe, come le nostre, a 9,99 euro".
È un punto di vista chiarissimo quello di Michael O’Leary, secondo cui "il vettore tricolore deve guardare agli Usa non solo perché qui ci sono attrazioni turistiche uniche, ma anche perché oltre Atlantico ci sono tanti emigrati.
Il piano dell'amministratore delegato di RyanAir, che parla al Corriere della Sera, non piace per nulla al segretario nazionale della Fit-Cisl, secondo cui "l'Ad di Ryanair fa confusione sul rispetto delle regole e ruolo del sindacato", con affermazioni "sconcertanti".
"Noi stiamo combattendo per salvare posti di lavoro e salari - dice Emiliano Fiorentino -, diritti che non crediamo che possano essere garantiti da una compagnia aerea che in Italia crea solamente dumping sociale, destabilizzando l'industria del trasporto aereo".
"La soluzione con Ryanair - dice poi Claudio Tarlazzi, segretario generale della Uiltrasporti - potrebbe significare
la definitiva fine di Alitalia con la cessione dell'intero mercato di corto e medio raggio ad una compagnia che si è sviluppata con politiche espansive ed aggressive fondate su condizioni fiscali, e non solo, di favore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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