Eitan, per lui un tutore esterno ma resta in Italia con la zia

Per Eitan Biran è stato nominato un tutore estraneo a entrambe le famiglie d'origine per contrastare le loro conflittualità: soddisfazione per i Peleg

Eitan, per lui un tutore esterno ma resta in Italia con la zia

La conflittualità tra i parenti paterni e materni di Eitan Biran ha portato il tribunale a nominare per il bimbo un nuovo tutore. Il bambino, che ha 6 anni, aveva perso i genitori e il fratello nella tragedia del Mottarone: il 23 maggio 2021, la funivia partita da Stresa alla volta della vetta del Montarone cadde a causa della rottura di una fune ed Eitan fu il solo sopravvissuto.

Da allora c’è stato un lungo braccio di ferro tra i parenti del padre e quelli della madre per la sua custodia: affidato alla zia Aya Biran, Eitan era stato rapito e portato in Israele dal nonno Shmuel Peleg, per poi tornare in Italia sotto l’egida della giustizia internazionale.

Il nuovo tutore per Eitan

Secondo quanto riporta l’Agi, il Tribunale dei Minori di Milano ha nominato ora un nuovo tutore per il bimbo, una persona estranea ai propri famigliari. Eitan tuttavia continuerà a vivere con zia Aya, precedente tutrice, e a frequentare la stessa scuola, oltre che essere seguito sotto il profilo medico e psicologico dopo la tragedia subita, come in effetti stava già accadendo in Italia.

La ragione della scelta del tutore esterno è stata motivata dalla presidente del tribunale Maria Carla Gatto. “L'elevatissima conflittualità manifestatasi successivamente all'iniziale nomina del tutore - ha scritto - ha reso necessaria l'individuazione di un soggetto terzo, visto che la contesa insorta indubbiamente contribuisce a complicare ogni scelta personale, relazionale, economica ed educativa che dovrà essere assunta nel prioritario interesse del bambino, già così drammaticamente segnato dai tragici vissuti personali”.

La reazione dei Peleg

Shmuel Peleg e la moglie Esther Cohen, nonni materni di Eitan attualmente indagati per sequestro di minore, avevano presentato un reclamo nel momento in cui il bimbo era stato riaffiorato a zia Aya. I due hanno sempre sostenuto che Eitan dovesse restare in Israele dove aveva le proprie radici culturali, mentre zia Aya ha sempre ribattuto che preferiva che il bambino continuasse la propria quotidianità con i cuginetti, nella stessa scuola e seguito da medici e psicologi per affrontare le terribili conseguenze delle sue perdite famigliari.

I Peleg hanno salutato con soddisfazione la notizia. “Accogliamo con grande soddisfazione la decisione di sostituire Aya Biran come tutore a favore di un professionista esterno, così come avevano richiesto fin dall'inizio i nonni materni - ha detto all’AdnKronos Sara Carsaniga, loro legale - È una decisione presa nell'interesse del bambino.

Fin dall'inizio avevamo sottolineato che il tutore non potesse essere un membro della famiglia, una proposta appoggiata anche dal procuratore per i minori. Sulla collocazione temporale del minore siamo stati d'accordo anche noi, in attesa di decisioni future”.

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