"Essere un terrorista è motivo d'orgoglio"

Scoperta cellula terrorista che faceva proselitismo in Puglia e faceva raccolta fondi a Roma per la "causa palestinese". Nelle intercettazioni emerge come si converte un musulmano in martire

"Essere un terrorista è motivo d'orgoglio"

“Uccidere 50 o 60 persone per la causa islamica è motivo d’orgoglio”. È quanto emerge dalle intercettazioni che hanno effettuato i carabinieri del Ros nel corso di un’indagine nata in Puglia su una cellula di tunisini dedita al proselitismo. Tale cellula sarebbe riuscita a convertire anche un italiano, Vincenzo Lionetti, il quale aveva cambiato nome in Abdelkarim. Secondo Chokri Zouaoui, un ex terrorista che ora sta collaborando con la giustizia, l’obiettivo era quello di trasformare i convertiti in martiri: “Si deve prendere il bastone a metà, cioè nel senso che gli fai vedere sia l’inferno che il paradiso. Naturalmente in quel momento una persona normale, cioè musulmana, cerca di avere la via più vicina per andare in paradiso. E la via più vicina a tutti, quella che dicono, non soltanto gli estremisti (…) è il martirio”.

Il martire diventa “un personaggio che ha valore” e “un esempio per gli altri”, spiega Zouaoui a chi lo interroga. Stando alle sue dichiarazioni ci sarebbe anche “un imam che parla di Roma” e “di come gli italiani si stanno convertendo alla religione musulmana…e che molto tempo fa il Profeta disse che Roma sarebbe stata conquistata…”.

Nell’inchiesta risulta coinvolto anche Nour Ifaoui che avrebbe intrattenuto i contatti con la Capitale dove i fondamentalisti si incontravano per raccogliere i fondi che poi sarebbe stati usati per “la causa palestinese”. Da questa indagine si è scoperta anche l’esistenza di documenti video usati per l’indottrinamento e l’addestramento contenti frasi di incitamento come “Allah Akbar! (Dio è grande)” e “Dio punisca l’America!”.

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