Farmaci scaduti forniti agli ospedali che poi li hanno somministrati ai pazienti, a processo otto coordinatori infermieristici a Catanzaro. Devono rispondere delle accuse di omissioni colpose nei controlli relativi all’integrità dei medicinali che sarebbero stati poi forniti alle strutture sanitarie del capoluogo calabrese.
Otto coordinatori infermieristici sono stati destinatari del decreto di citazione diretta emanato a loro carico dal tribunale monocratico catanzarese dopo la chiusura delle indagini nel mondo della sanità calabrese. Secondo gli inquirenti, erano loro i responsabili della fornitura di farmaci e presidi medico-chirurgici per diversi reparti degli ospedali dell’area, dalle unità di chirurgia e urologia fino ai dipartimenti materno-infantili e di ginecologia locali.
Come riporta la Gazzetta del Sud, la richiesta formulata dal pubblico ministero trae le sue ragioni in un blitz che i carabinieri del Nas portarono a termine nel maggio del 2014. In quell’occasione vennero messi sotto sequestro centinaia di medicinali e materiale medico scaduto o comunque non idoneo all’utilizzo (tra cui siringhe, aghi e persino cateteri), strumenti e sostanze potenzialmente pericolose, che però continuavano a essere forniti regolarmente agli ambulatori e agli ospedali.
L’inchiesta ha individuato nelle figure degli otto responsabili alla fornitura dei farmaci i presunti responsabili del caso che ha scosso la sanità calabrese.
E proprio nell'ambito della conclusione della stessa inchiesta è stato emesso il decreto di citazione in giudizio a loro carico. L’udienza del procedimento è attesa per maggio e lì si capiranno le strategie e le ragioni della loro difesa delle pesante accuse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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