Fermata "community" di pedofili. Un italiano gestiva gli scambi online

Protetti dal deepweb, si scambiavano materiale illecito. Per la prima volta un sequestro di denaro virtuale

Fermata "community" di pedofili. Un italiano gestiva gli scambi online

In Italia è la prima volta che un'indagine porta al sequestro di Bitcoin, la criptomoneta spendibile soprattutto online. Dietro questo primato si cela però una storia scabrosa e un lavoro che ha permesso alla Dda di Roma, grazie alla collaborazione dell'Europol, di scoprire una comunità online frequentata da pedofili.

Era un italiano a gestire il luogo virtuale, che i frequentatori utilizzavano per scambiarsi informazioni su "materiale di nuova produzione", rendendosi responsabili di atti illeciti di ogni tipo.

A schermare la comunità il fatto che si trovasse sul deepweb, l'internet nascosto dove proliferano tutte quelle attività, dal traffico di armi e droga alla pedofilia, che altrove verrebbero scovati e messi offline in tempi piuttosto rapidi.

Nell'ambito dell'operazione Babylon, i poliziotti del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online hanno sequestrato 11mila wallet di criptomoneta.

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