A Rimini le figlie No-vax di un paziente ultranovantenne hanno negato al padre l’autorizzazione a una trasfusione di sangue. La paura delle due sorelle era che la sacca di sangue potesse giungere da un donatore vaccinato. L’anziano genitore ricoverato all’ospedale Infermi di Rimini non ha quindi potuto ricevere la trasfusione dato che non vi erano garanzie che il donatore non fosse stato vaccinato contro il Covid.
Il timore delle due sorelle
Nonostante la possibilità di poter guarire il padre con una trasfusione, le due donne sono state irremovibili e non hanno cambiato la loro idea iniziale. I medici e il personale sanitario della struttura ospedaliera hanno provato invano a spiegare l’importanza di quella autorizzazione e a convincere le figlie dell’uomo, ma non c’è stato verso. Nulla, nessuna parola le ha potute smuovere dalla loro decisione ferrea. È stato anche detto loro che i donatori sono volontari anonimi. Come spiegato dal personale sanitario però, le figlie si sarebbero opposte perché pretendevano di sapere prima se il sangue per il padre provenisse da un donatore vaccinato contro il coronavirus.
La loro paura era che il genitore ricevesse insieme al sangue anche l’Rna, la molecola alla base dei principali vaccini attualmente in uso, Pfizer e Moderna. Le sorelle No-vax non hanno comunque acconsentito alla trasfusione che in questo caso non rappresentava comunque una terapia salvavita, ma solo un passaggio del percorso terapeutico che avrebbe dovuto fare il 90enne per accelerare la sua ripresa.
L’esperto: “Il sangue è identico”
Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue, ha commentato quanto avvenuto nell’ospedale: "La notizia è sconcertante. Sostenere teorie che mettono in dubbio la sicurezza delle trasfusioni, oltretutto in un periodo in cui si registrano carenze di sangue, è pericoloso, potrebbe allontanare dalla donazione persone che invece sarebbero interessate. Ribadisco, come abbiamo sempre sostenuto, che il sangue dei vaccinati è esattamente identico a quello dei non vaccinati. Si può donare, e ovviamente ricevere, in completa sicurezza".
Anche Rino Biguzzi, medico e coordinatore del comitato Programma “sangue plasma” della Ausl Romagna ha spiegato che "quella richiesta di informazioni non era supportata da evidenze scientifiche. Non c'è alcuna evidenza che con la trasfusione ci possa essere la diffusione del SarsCov-2. Non si trasmette il virus attraverso una trasfusione. E non si trasmette nemmeno l'Rna".
Ricevendo il sangue di un soggetto vaccinato non si è comunque vaccinati. Più drastico il virologo Roberto Burioni che ha scritto su Twitter:“Siamo alla follia. Pura follia. E ci rimettono come sempre i più deboli, come questo paziente ultra novantenne".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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