Finta escort minaccia i suoi clienti: in quattro mesi "guadagna" 50mila euro

A Milano una coppia di tossicodipendenti ha ricattato decine di persone perché lei fingeva di essere una escort e, una volta ottenute le informazioni personali, ricattava i suoi clienti

Finta escort minaccia i suoi clienti: in quattro mesi "guadagna" 50mila euro

Si fingeva escort e, con la complicità del ragazzo, minacciava i suoi clienti. A Milano, due tossicodipendenti italiani, Stefano V. di ventinove anni e Gabiella B. di ventotto, sono stati arrestati con l’accusa di estorsione.

Secondo le indagini i due ragazzi avrebbero minacciato e ricattato decine di uomini che chiamavano la presunta escort ma non riuscivano mai a parlarci la prima volta. La ragazza, infatti, una volta ottenuto il numero, cercava insieme al ragazzo informazioni sulla vittima. Prima risalivano al profilo Facebook dell'uomo e, poi, dopo aver scoperto tutto sulla sua vita privata, arrivavano a ricattarlo. La donna richiamava la vittima per accordarsi sul prezzo della prestazione e avviava con lei uno scambio di messaggi così da poterla incastrare. Con una seconda telefonata, iniziava la minaccia di rovinare la vita dell’uomo raccontando tutto ad amici e famiglia se non avesse pagato.

“Le richieste - ha spiegato a Milanotaday Alessandro Chiesa, dirigente del commissariato - partivano da cento euro e arrivavano anche a duecento per volta, da versare sempre su carte prepagate. Il prezzo variava a seconda del profilo della vittima. In genere, comunque, si fermavano alla quarta richiesta di soldi per non tirare troppo la corda".

"Con questo sistema hanno raccolto, solo da agosto, quasi cinquantamila euro - ha spiegato il poliziotto -, che però hanno speso per la loro dipendenza dalla cocaina. Venerdì siamo andati ad arrestarli nel loro appartamento di Cinisello Balsamo e la casa era fatiscente".

Le indagini sono cominciate ad agosto scorso con la denuncia di un diciottenne di buona famiglia che si era rifiutato di pagare. Le denunce al momento sono una decina ma dall'analisi dei bonifici sulle carte le vittime potrebbero essere una cinquantina.

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