La truffa scatta online. Un gruppo di finti gigolò attirava l'attenzione di donne ricchissime sul web per poi svuotaren i conti correnti. La truffa è stata fermata da un'operazione della polizia postale che seguendo le tracce di Teddy Paolo ha permesso agli investigatori di mettere le mani su un giro di frodi senza precedenti. Nel mirino della banda c'erano anche alcune aziende. Di fatto i finti "gigolò" entravano nelle mail delle vittime e dirottavano i pagamenti dai conti a iban privati. Il bottino ha raggiunto la cifra record di due milioni e mezzo di euro. "A Torino stava la centrale della ripulitura del denaro, qui si coordinava il giro dei riciclatori", spiega alla Stampa il tenente colonnello della Guardia di Finanza Ivan Bixio. "I soldi arrivavano su banche, conti postali e money transfer italiani". Ma come è possibile difendersi dalle truffe online?
Paolo Dal Checco, informatico forense, ha spiegato alla Stampa cosa fare: "Se se ne accorgono in tempo c’è speranza di bloccare ancora il conto su cui è stato fatto il primo trasferimento, proprio perché i muli erodono i soldi poco a poco". "Con alcuni istituti in Paesi dell’Est non è facile dialogare.
Tra l’altro – spiega La Stampa – i truffatori a volte sono così scaltri da mandare prima delle mail preparatorie, continuando una conversazione avuta in precedenza dalla vittima con gli interlocutori originari, in modo da non insospettire".
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