La Fiom-Cgil scende in piazza in difesa dell'articolo 18 e contro Federmeccanica e Fiat, che deve rendersi "disponibile a riaprire una trattativa vera, a fare investimenti concreti in Italia e soprattutto a garantire le libertà sindacali", come ha spiegato il leader del sindacato Maurizio Landini. E per l'occasione accoglie il popolo dei No Tav, che gli è costata la rottura con Pier Luigi Bersani.
Eppure il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiede al governo di andare avanti: "Credo sia necessario un atteggiamento aperto verso modifiche che sono mature, tenendo fermi i fondamentali principi quali il rispetto dei diritti e della dignità del lavoro. Si tratta di avere una visione aperta delle esigenze di rinnovamento".
L'appuntamento per le diverse migliaia di tute blu era alle 9,30 in piazza della Repubblica a Roma, da dove è partito un corteo che ha raggiunto piazza San Giovanni per l'intervento del segretario generale, Maurizio Landini. Con loro Italia dei valori e Sinistra e libertà, mentre il Partito democratico ha dato forfait. Il sindacato ha infatti concesso che sul palco salissero anche i No Tav e le loro proteste, cosa che ai democratici proprio non è andata giù. Alcuni senatori - Vincenzo Vita, Paolo Nerozzi e Antonio Bassolino - hanno però sfidato il no di Bersani e hanno sfilato nella manifestazione. Vita ha spiegato: "Il mio partito purtroppo non ha capito che questa è una manifestazione per la difesa del lavoro, non per la Tav". "Per me l’importante è che non abbiano disertato i lavoratori e le lavoratrici", ha invece commentanto Nichi Vendola.
Dopo gli scontri del 15 ottobre, per la prima volta una manifestazione ha percorso le stesse strade di quel corteo, trasformatosi in una sanguinosa guerriglia. Per l'occasione è stato attivato un Centro per la gestione della sicurezza, che ha monitorato tutte le fasi della manifestazione attraverso telecamere. Tra i sorvegliati speciali anche i punti critici della città, come le stazioni Termini e Tiburtina e l'università La Sapienza.
In testa al corteo c'era uno striscione Democrazia al lavoro, mentre tra le bandiere rosse del sindacato spiccavano alcune dei No Tav e uno striscione contro l'alta velocità. Almeno nella manifestazione ufficiale tutto si è svolto in modo pacifico, anche se Fabio Alberti, portavoce romano della federazione della sinistra denuncia alcuni scontri davanti al liceo Righi: "Questa mattina un gruppo di neofascisti appartenenti all’organizzazione Contro tempo ha aggredito gli studenti del liceo Righi che stavano volantinando l’ingresso della scuola a sostegno dello sciopero".
Contemporaneamente è partito il corteo di circa 300 studenti dalla Sapienza al grido di "Reddito, diritti, audit". In piazza Indipendenza alcuni ragazzi hanno lanciato uova contro la sede della Banca Intesa-SanPaolo. Arrivati a piazza San Giovanni, hanno occupato via Magna Grecia.
Quando sul palco è salito il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, la piazza lo ha coperto di fischi, slogan e cori, soprattutto quando ha fatto riferimento al tavolo della trattiva con il Governo sulla riforma del mercato del lavoro. Poi Landini ha ribadito: "Lo diciamo anche alla Cgil: se da lunedì non parte una trattativa seria e non ci saranno risposte, da questa piazza c’è la disponibilità a proseguire, anche fino allo sciopero generale".
Momenti di tensione davanti al Comitato interministeriale dell'economia. Un centinaio di precari hanno occupato la sede del Cipe, ma sono stati sgomberati dalle forze dell'ordine. I manifestanti si sono quindi seduti in strada e hanno rifiutato di farsi identificare. Sono seguiti spintoni e tafferugli, in cui ci sono stati anche alcuni feriti lievi e quattro persone sono state fermate.
Intanto anche a Milano 400 studenti hanno sfilato per le vie del centro dietro a scudi di polistirolo che creavano la scritta Milano No Tav. Lungo il percorso sono state imbrattate due banche con vernice spray e volantini. Il corteo si è diretto a piazza Caiazzo. Nonostatne il divieto della questura di arrivare in stazione Centrale, alcuni ragazzi sono riusciti ad arrivare davanti al FrecciaClub e hanno protestato per pochi minuti con fumogeni e uno striscione. Disagi invece nella stazione Rogoredo, dove una quarantina di persone hanno occupato alcuni binari per una decina di minuti.
Corteo studentesco anche a
Torino, dove i collettivi sono scesi in piazza seguendo un percorso improvvisato tra le forze dell'ordine schierate in assetto antisommossa. Gli studenti hanno poi occupato i binari della stazione di Porta Nuova.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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