Firenze, parla giovane stuprata: "Quella notte mi ha devastata"

Una delle due studentesse che accusano i carabinieri di Firenze di volenza sessuale: "È stato un periodo devastante per la mia famiglia e per me"

Firenze, parla giovane stuprata: "Quella notte mi ha devastata"

Sono ancora sconvolte le due americane che hanno accusato una coppia di carabinieri di Firenze di averle stuprate, approfittando della loro condizione psicofisica. Sono rientrate negli Stati Uniti, ma continuano a vivere quell'esperienza drammatica e gli sviluppi giudiziari della loro vicenda.

"È stato un periodo devastante per la mia famiglia e per me", racconta una delle due, la più grande, agli avvocati. Secondo quanto scrive Repubblica la ragazza fatica ad uscire di casa e non frequenta l'Università. "È stato un periodo difficile, devastante per la mia famiglia e per me. Con l'assistenza dei medici sto attraversando un doloroso recupero fisico e psicologico".

Del suo caso si stanno occupando quattro legali: Francesca D'Alessandro, Floriana De Donno di Napoli e poi Sandro Paterno e Pasquale Maio, di New York. Gli inquirenti stanno proseguendo le indagini. I due carabinieri hanno ammesso il rapporto sessuale, ma negano volenze. Le ragazze però secondo le prime analisi, avevano bevuto molto ed è probabile che fossero in una condizione psicofisica tale da non permettergli di essere pienamente consenzienti. "Mentre mi rendo conto che ci sono molte domande in sospeso - prosegue la studentessa - ritengo prudente lasciare che il sistema giudiziario italiano conduca le proprie indagini e abbia il tempo di esaminare le prove. Sono fiduciosa nella giustizia".

I due carabinieri, Pietro Costa (32 anni) e Marco Camuffo (46), di certo dovranno rispondere di fronte alla magistratura militare per aver violato gli ordini, aver sconfinato dal proprio territorio di competenza e aver fatto salire due civili sull'auto senza l'autorizzazione dei superiori. Il processo penale forse cisarà, ma i tempi sono più lunghi. Il Gip infatti non ha ancora fissato l'incidente probatorio, ma quando arriverà il momento le studentesse americane potrebbero essere presenti. Magari con un interrogatorio protetto.

"Vorrei esprimere tutta la mia gratitudine ai fiorentini che hanno dimostrato un incredibile sostegno - dice intanto la studentessa - e si sono espressi contro la violenza sulle donne. Questo ha significato moltissimo per me, dal momento che l'Italia ha un posto speciale nel mio cuore".

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