Sono tanti i dubbi che avvolgono la morte di Giacomo Sartori, il 27enne trovato impiccato in una cascina di Casorate Primo a una settimana dalla sua scomparsa da Milano. È probabile che il giovane tecnico informatico si sia ucciso già nelle ore successive alla sua sparizione ma resta un mistero il motivo per il quale sia arrivato fino a una cascina nel pavese per compiere l'estremo gesto. "Quell'albero sembra un enorme cespuglio ed è facile salire in alto dai rami. La sua fitta trama impedisce la visuale: in questi giorni di potatura delle siepi nessuno, neppure i miei operai, aveva notato nulla", ha detto il titolare della cascina dove è stato rinvenuto il cadavere.
Prima della sparizione, le sue tracce si erano perse in un'enoteca in zona Porta Venezia a Milano, dove qualcuno aveva sottratto a Giacomo lo zaino con il computer, il portafoglio e i suoi effetti personali tranne il telefono cellulare. Era venerdì 17 e alcuni testimoni dicono che il ragazzo fosse rimasto particolarmente sconvolto dal furto e, pare, che una volta lasciata l'enoteca abbia deciso di seguire la traccia del suo computer con l'app gps connessa al suo smartphone.
Sabato mattina Giacomo Sartori era ancora vivo, come testimoniano alcune telecamere di videosorveglianza che l'hanno ripreso a Motta Visconti, nei pressi del cimitero. Probabilmente, come riporta Il Giorno, Giacomo era "forse alla ricerca del ladro. Di sicuro in quel momento non stava telefonando, però ha usato il traffico dati". Da quel momento, però, si sono completamente perse le sue tracce. "Sabato scorso non si è presentato ad alcuni appuntamenti di lavoro. Lunedì ha fatto lo stesso nell'azienda di Assago dove lavorava ed è scattata la denuncia dei genitori. La macchina era già parcheggiata sabato a Casorate Primo", ricorda il proprietario della cascina, che non ha immediatamente dato l'allarme perché pensava si trattasse solamente di una vettura guasta, che qualcuno sarebbe poi tornato a recuperare.
Il mercoledì successivo sono iniziate le ricerche, anche i con i cani molecolari che, però, come spiega il titolare della cascina, non hanno mai puntato verso l'albero ma verso il naviglio di Bereguardo.
Al momento gli investigatori non escludono nessuna pista, anche se le circostante e una prima analisi non sembrano lasciare dubbi sul fatto che Giacomo Sartori possa essersi suicidato. Tuttavia tutte le ipotesi sono aperte in attesa che venga effettuata l'autopsia sul corpo del ragazzo, come chiesto dalla procura di Pavia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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