Potremmo chiamarli i mille modi con cui stranieri e banditi fanno soldi e riempono le celle delle patrie (nostre) galere: omicidi, stupri, furti, lesioni, clonazione di carte di credito e chi più ne ha più ne metta. Esiste oppure non un problema immigrati in merito ai reati commessi in Italia? Sì: esiste eccome. E lo dicono i numeri.
Come riporta il Tempo, infatti, "quasi la metà dei detenuti nelle carceri della Capitale arriva da altri Paesi, ma di molti tipi di reati sono gli stranieri a detenere il record: il 55% dei furti con destrezza è loro". Non solo. Lo sfruttamento della prostituzione e della portnografia è nel 51% dei casi appannaggio degl immigrati, così come il 45,7% delle estorsioni, il 45% dei furti in abitazione e il 41,3% di ricettazioni. Non basta? Nelle clonazioni di bancomat i sovrani assoluti sono i romeni mentre dalla Georgia importiamo soprattutto topi da appartamento. Ben 2.500 sono i condannati per reati contro la pubblica amministrazione (contro i 4.500 italiani).
E ancora: sono 6.747 i detenuti stranieri (su 19 mila) per reati che riguardano l'uso, la produzione e lo spaccio di droga. Mentre l'ordine pubblico solo nel 10% dei casi viene messo in pericolo da immigrati. Per la precisione, scrive il quotidiano romano, "gli stranieri alzano la media relativamente a furti (49,6%), alle rapine (40,1%), ai sequestri di persona (39,7%), alle associazione per delinquere (33%) e alle violenze sessuali (37%)".
Per adesso si "salva" solo il reparto delle associazioni mafiose, che rimangono prerogativa tutta italiana. Anche se l'avanzare delle mafie nigeriane, come raccontato nei giorni scorsi, sta preoccupando e non poco le forze dell'ordine.
E se le percentuali e i numeri vi sembrano poca cosa, sappiate che secondo il ministero
dell'Interno i cittadini stranieri sono solo l'8,3% del totale degli abitanti nel Belpaese (senza contare i clandestini). Eppure il tasso dei reati, come visto, arriva fino al 40-50%. E la matematica non mente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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