Galli provoca Zangrillo: "Non posso denunciarlo per negazionismo"

L’infettivologo del Sacco ha detto in trasmissione: “Ciascuno è responsabile di quello che dice e delle basi scientifiche su cui parla”

Galli provoca Zangrillo: "Non posso denunciarlo per negazionismo"

Il professor Massimo Galli, responsabile del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, non ha fatto passare molto tempo prima di rispondere alla provocazione del professor Alberto Zangrillo. Il prorettore dell’Università San Raffaele aveva attaccato in diretta Galli: “Questo accusare senza mai fare chiaramente il nome è forse figlio della sua antica militanza sessantottina di cui si fa vanto”.

La provocazione di Zangrillo: "Mi denunci"

Tutto era iniziato da una domanda di Myrta Merlino che aveva chiesto al primario, ospite della trasmissione “L’Aria che tira”, un commento sulle parole di Galli riguardo la seconda ondata. Il quale aveva parlato di una folle estate di liberi tutti. La risposta di Galli non si è fatta attendere e, intervenuto a “Carta Bianca”, la trasmissione di Raitre, ha risposto alla provocazione di Zangrillo che aveva chiesto a Galli di denunciarlo, dato che lo accusava neanche troppo velatamente.

Il professore del San Raffaele aveva in quella occasione ricordato a Galli di avere un modo molto semplice per risolvere il suo problema. Ovvero, quello di presentare una denuncia alla procura della Repubblica contro il professor Alberto Zangrillo.

Galli: "Il negazionismo in Italia non è un reato"

“Non posso querelarlo perché il reato di negazionismo e riduzionismo non esiste in questo paese. Forse per fortuna… Ciascuno è responsabile di quello che dice e delle basi scientifiche su cui parla. Se lui ritiene di essere stato attaccato, è un problema suo. Il mio problema non è occuparmi di questa persona o di altri che hanno passato l’estate a dire cose che puntualmente non si sono avverate” ha risposto Galli.

L’infettivologo ha anche affermato di non volersi iscrivere tra coloro che hanno sottovalutato il virus. E questo, a suo dire, gli è anche costato, visto che da mesi passa da menagramo, e la cosa non è piacevole, né divertente, nelle relazioni sociali che le persone intrattengono. Ha infine sottolineato che ciascuno è responsabile di quello che dice. E delle basi scientifiche su cui parla.

Zangrillo aveva anche parlato di una divisione tra gli esperti, ovvero tra coloro che sono pessimisti e quelli invece ottimisti. Secondo lui i secondi avrebbero un contatto più diretto con la realtà clinica.

Importante comunque affrontare la pandemia con tranquillità, responsabilità e una certa organizzazione. Aveva infine sottolineato che tutti stavano cooperando con le regioni per cercare di tenere la situazione sotto controllo. Sicuramente non mancheranno ancora botte e risposte tra i due professori.

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