Gemellini scambiati, parla il padre

Il padre "legale" dei gemellini commenta la richiesta dei genitori genetici di affidarli a una casa famiglia. "Capisco il loro dolore ma restano a casa nostra"

Gemellini scambiati, parla il padre

Ennesimo capitolo nella triste vicenda dei due gemellini scambiati all'ospedale Pertini di Roma quando erano ancora degli embrioni. Dopo una lunga serie di ricorsi e ingiunzioni nelle sedi legali competenti la vicenda sembrava arrivata a una conclusione con la nascita dei due bambini l'otto agosto scorso. Infatti, secondo la legge italiana, l'iscrizione all'anagrafe con il cognome dei genitori, realizzata tempestivamente dopo il parto, sancisce a tutti gli effetti il loro status filiale.

Stupisce la decisione dei genitori genetici dei gemellini, un maschietto e una femminuccia, di richiedere il loro affidamento a una comunità o a una casa famiglia, in attesa di eventuali nuove azioni legali. Il padre che li ha registrati all'anagrafe si dice "sbalordito" da questa ultima richiesta anche se ammette di capire il dolore dell'altra coppia.

Come dichiara in un'intervista alla Stampa "anche se io e mia moglie siamo riconosciuti dalla legge come il padre e la madre legittimi dei bambini, siamo profondamente dispiaciuti per l' altra coppia", e prosegue affermando che i bambini "hanno diritto all'innocenza e alla serenità come tutti gli altri bambini". Aggiunge poi "che arriverà il giorno in cui dovremo raccontare loro che cosa è successo. E lo faremo.

Ma oggi la nostra unica priorità è che possano crescere pacificamente ... comprendiamo la sofferenza di quella coppia, ma sinceramente il bene dei gemelli viene prima di tutto. E il loro bene non consiste certo nell' essere trasferiti in una struttura socio-sanitaria."

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