Un ex gendarme del Papa finisce nei guai: i motivi

Un ex gendarme del Papa è stato condannato a un anno e 8 mesi di reclusione con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Ha malmenato e insultato la moglie per mesi, minacciandola di morte

Un ex gendarme del Papa finisce nei guai: i motivi

Un gendarme del Papa è stato condannato a un anno e 8 mesi di reclusione con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Secondo l'accusa ha malmenato e insultato la moglie per mesi, minacciandola di morte. Secondo quanto riportato da il Messaggero, Fabio Donegà, 45 anni, all’epoca dei fatti era un gendarme pontificio, poi trasferito all’interno di un ufficio amministrativo. Da quanto emerso, un giorno avrebbe anche scaraventato la moglie, anche lei dipendente del Vaticano, contro una libreria facendole sbattere la testa. Per lui il pubblico ministero Mario Pesci aveva chiesto una pena di 2 anni e 6 mesi dietro le sbarre. Secondo gli inquirenti le violenze si sarebbero consumate dall'agosto del 2016 al marzo del 2017.

Minacciata di morte

Il pubblico ministero ha scritto nel capo di imputazione che la vittima è stata sottoposta, durante la convivenza con l’uomo, a“reiterati atti di violenza fisica, morale e psicologica”. Sarebbe stata più volte aggredita per futili motivi, e anche umiliata. Negli atti del tribunale si legge anche che la vittima è stata malmenata, strattonata, spintonata, presa a calci e pugni su tutto il corpo. Il marito l’avrebbe anche insultata: “Donna di m...”, e le avrebbe provocato lividi sul viso e graffi sulle braccia. Ogni volta che tra i due vi erano furiose liti, l’uomo si sfogava rompendo mobili della casa e porte, urlando e spaventando la moglie. Come sottolineato dal magistrato, il marito della vittima avrebbe rotto armadi e soprammobili facendoli a pezzi. La prima lite, violentissima, risalirebbe all'agosto del 2016, quando la moglie è stata presa a pugni. A prova di questo un vistoso livido sul braccio. Sempre nel 2016, il 18 settembre, l’ex gendarme avrebbe preso a pugni e schiaffi la donna, minacciandola anche di morte e di aprirle la testa utilizzando un martello.

Crisi dopo 3 mesi dal matrimonio

Come si legge ancora negli atti della Procura, solo tre giorni dopo, il 21 settembre, la vittima era stata“schiaffeggiata violentemente”. Durante la lite la vittima avrebbe sbattuto la testa contro delle librerie: "Mi ha letteralmente lanciata contro lo spigolo del muro" , aveva ricordato la donna. Nel 2018 il 45enne era stato rinviato a giudizio. La moglie si era rivolta a un avvocato e aveva sporto denuncia l’anno prima:"Dopo circa tre mesi dal matrimonio abbiamo cominciato ad avere delle crisi e mio marito ha iniziato ad avere un atteggiamento aggressivo e violento nei miei confronti", aveva raccontato la donna, anche lei dipendente del Vaticano.

Quell’anno Donegà era stato rimosso dall’incarico e trasferito in un ufficio amministrativo. Le accuse della vittima erano anche supportate da alcuni referti compilati dal personale sanitario dell'ospedale San Carlo. La vittima si era infatti recata al pronto soccorso contro il volere del marito.

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