Genova, dopo 20 anni i nomadi dovranno pagarsi l'elettricità

Il sindaco di Genova Marco Bucci ha fatto staccare gli allacci per le utenze Enel della comunità sinti che vive nel campo nomadi di Bolzaneto

Genova, dopo 20 anni i nomadi dovranno pagarsi l'elettricità

Dopo 20 anni di elettricità utilizzata a sbafo, i sinti che abitano nel campo nomadi di Bolzaneto - quartiere di Genova diventato celebre per le violenze nella scuola Diaz durante il G8 del 2001 - dovranno pagarsi l'energia che consumano. Stamattina i tecnici di Enel hanno staccato gli allacci per le utenze presso la comunità sinti del campo di Bolzaneto. Con questa decisione, voluta personalmente dal nuovo sindaco di centro-destra Marco Bucci, la comunità sinti locale comincerà a pagarsi l'elettricità dopo 20 anni di utilizzo a ufo a spese dei cittadini genovesi.

All'operazione hanno collaborato le forze dell'ordine (Carabinieri, Polizia di Stato e Digos con funzioni di prevenzione e indagine) coordinate dalla Polizia Municipale.

Il primo contatto tra Comune e sinti per privare questi ultimi di un inaccettabile privilegio risale a circa un mese fa, quando l'amministrazione aveva proposto ai "rappresentanti" del campo nomadi l'applicazione di una tariffa forfettaria, non soggetta alla rivelazione dei consumi reali e quindi inferiore a quanto dovuto: ma i sinti avevano rifiutato.

Nel campo sinti di Bolzaneto abitano circa 50 nuclei familiari (140 persone in tutto, in prevalenza giostrai).

L'intervento definitivo con cui i nomadi "stanziali"

genovesi dovranno pagarsi l'elettricità come tutti mette fine a un privilegio durato 20 anni e voluto dalle precedenti amministrazioni comunali di centro-sinistra, che si erano sobbarcate le bollette dei nomadi.

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