"Subito l'obbligo vaccinale". Regione Lazio in pressing su Draghi

La richiesta dell'assessore regionale al governo. Il consiglio dei ministri è, però, orientato a percorrere una strada diversa

"Subito l'obbligo vaccinale". Regione Lazio in pressing su Draghi

La Regione Lazio rischia di diventare arancione secondo le previsioni di Guido Rasi, il consulente di Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica Covid-19. La crescita dei contagi è esponenziale in gran parte d’Italia e anche altri territori potrebbero subire restrizioni più severe nelle prossime settimane. Gli amministratori locali temono ulteriori ripercussioni sull’economia e, alcuni di loro, esprimono malumore per le scelte adottate dal governo Draghi. È proprio il caso dell’assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D'Amato che ha dichiarato al Messaggero: “Il governo deve introdurre l'obbligo del vaccino. Faccio l'esempio del Lazio: ci sono ancora 400mila persone non vaccinate. Potranno sembrare poche rispetto a una popolazione di quasi 6 milioni. Ma in termini assoluti è un numero altissimo, che mette a rischio gli altri abitanti”.

Nella regione guidata dal governatore Nicola Zingaretti la media di prime dosi al giorno è di 2mila unità, non poche vista la strenua resistenza del nocciolo duro No vax, ma solo rendendo obbligatorio il vaccino si può fare quel balzo in avanti auspicato da tutti. D’Amato chiede al governo di adottare un provvedimento su scala nazionale. A quanto pare, però, il consiglio dei ministri, almeno per il momento, è orientato a percorrere una strada diversa. Super green pass da estendere ad altre categorie di lavoratori e sui mezzi pubblici, oltre ad accorciare la durata della validità della certificazione verde e a incrementare l’uso dei tamponi per partecipare alle iniziative dove sono naturali gli assembramenti. Di obbligo vaccinale, comunque, non se ne parla e le richieste dell’assessore del Lazio sono destinate a rimanere lettera morta.

“Puntando sui tamponi e non sull’obbligo vaccinale – ha aggiunto D’Amato – si manda un messaggio sbagliato: si rischia di sostenere che la copertura della vaccinazione sia poco efficace. E che questo farmaco non sia l'arma principale contro il Covid. Invece abbiamo visto che la dose booster del vaccino ha aumentato le difese contro le varianti”. Secondo l’amministratore, si deve insistere con la campagna vaccinale, non si può assolutamente rallentare, anzi, è necessario un passo in avanti decisivo, anche se si devono limitare i movimenti per le persone non vaccinate.

La Regione Lazio, in ogni caso, a breve renderà obbligatorio l’utilizzo della mascherina anche all’aperto e, quasi sicuramente, sarà anche deciso l’uso delle Ffp2 sugli autobus cittadini. L’obiettivo è evitare l’intasamento dei reparti ospedalieri dopo le vacanze natalizie.

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