Criptovaluta, eye-pay e blockchain. Parole difficili per risolvere facilmente l'emergenza migranti, togliendo linfa vitale a chi trasforma l'accoglienza in un business. Questo, almeno, secondo Beppe Grillo. Il garante del Movimento 5 Stelle, con un post pubblicato sul suo blog a firma di Jacopo Berti, propone di ricorrere alle nuove tecnologie per disintermediare gli aiuti umanitari, facendo come in Giordania e Finlandia, dove il riconoscimento della retina e la criptovaluta hanno ridotto del 98 per cento i costi dell'accoglienza. La tecnologia offre all'uomo opportunità straordinarie. Perché non provare a sfruttarle? È la domanda che fa da sfondo all'articolo comparso sul blog di Beppe Grillo, dove partendo dal principio per cui si può fare la spesa al supermercato senza maneggiare denaro ma usando una semplice carta di credito, allo stesso modo si può cambiare il sistema di erogazione dei soldi ai rifugiati, non facendo più ricorso alle cooperative che troppo spesso compiono abusi nell'opera di gestione e accoglienza degli immigrati.
"In Giordania, nel supermercato di uno dei più grandi campi profughi al mondo che ospita 75.000 persone, il Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme, WFP) distribuisce gli aiuti alimentari con 'eye-pay', un sistema di riconoscimento della retina per la distribuzione degli aiuti umanitari. Questo è uno dei primi utilizzi della blockchain per gli aiuti umanitari. Lasciando che una macchina scansionasse il suo iride, il cliente/profugo ha confermato la sua identità su di un database tradizionale delle Nazioni Unite, che ha interrogato una variante della blockchain Ethereum dal Programma Alimentare Mondiale e ha saldato il conto senza aprire il portafoglio", si legge. Un sistema che per Grillo "potrebbe essere molto utile anche da noi".
Per il garante M5S la chiave di tutto sarebbe la disintermediazione, ovvero la capacità di saltare ogni intermediario nell'assistenza. L'adozione da parte del WFP della blockchain avrebbe comportato una riduzione dei costi del 98 per cento. Infatti, da quando il WFP ha cambiato la sua mission dalla distribuzione di cibo al trasferimento di denaro a persone che hanno bisogno di cibo, per qualche anno si è appoggiato a banche locali, cosa che ha portato a enormi sprechi. "Le tasse di transazione su 1,3 miliardi di dollari di aiuti erano di decine e decine di milioni di dollari, tutti soldi che finivano alle banche invece che ai rifugiati", dice l'articolo. Che poi sposta la sua attenzione sull'Italia. "Le banche non sono le uniche a speculare sugli immigrati. Come sappiamo bene nel nostro Paese, ad arricchirsi con questo business sono anche cooperative disoneste che ospitano gli immigrati".
A differenza che in Italia, in Finlandia "esiste una start-up che fornisce a ogni rifugiato del paese una MasterCard prepagata supportata da un numero di identità digitale memorizzato su una Blockchain. Anche senza il passaporto necessario per aprire un conto bancario finlandese, un conto MONI permette ai rifugiati di ricevere benefici direttamente dal governo [...] La carta viene data a tutti i richiedenti asilo in Finlandia, in modo che usino il denaro, senza intermediazioni e solo per gli scopi preposti". Per Grillo, questo sistema consentirebbe di tracciare i rifugiati e di eliminare il caos dei documenti, facilitando di conseguenza anche il sistema degli eventuali rimpatri.
"Ciò di cui vi ho parlato esiste già, come potete vedere dalle storie citate. La tecnologia può migliorare subito la qualità della vita di tutti noi, abbattendo i costi e distruggendo la corruzione", la frase di chiusura dell'articolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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