Avrebbe stuprato, seviziato e perseguitato almeno 11 bambini in una decina di anni. Si apre oggi il processo con rito abbreviato al pediatra Maurizio Maria L., 55enne originario di Busto Arsizio, sedicente psicoterapeuta ed esperto in dislessia, che aveva in cura bambini con disturbi psicologici, affidati da coppie di genitori spesso in fase di separazione.
Tutte le piccole vittime - la più piccola aveva solo 2 anni - all'interno del suo studio medico sono state fotografate e umiliate, poi perseguitate via sms, denigrando i genitori se interrompevano le visite.
Sulla testa dell'uomo pendono sette gravissimi capi di imputazione: violenza sessuale con l'aggravante delle sevizie e dall'età delle vittime, stalking, corruzione di minorenne, adescamento di minorenni, atti persecutori, produzione e detenzione di materiale pedopornografico, esercizio abusivo della professione di psicoterapeuta, formulati dal pubblico ministero Cristian Barilli al termine di una delicata e articolata indagine, svolta dal commissariato di polizia di Lorenteggio e dalla squadra mobile.
A dare il via agli accertamenti una semplice denuncia per stalking presentata, nel marzo 2014, da due genitori allarmati dai messaggi che il medico mandava al figlio undicenne, una volta interrotte le terapie, "paventando il rischio di suicidio in caso dell'interruzione del percorso intrapreso" scrive il pm nel capo di imputazione, "ingenerando nel bambino e nei genitori il fondato timore per l'incolumità propria e dei propri congiunti".
Ecco il testo del messaggio: "Ciao, a me basta starti vicino con gli sms. Per mia esperienza prima o poi tu farai qualcosa... lo so. Io faccio il mio dovere in questi tristi casi, di non abbandonarti perso, smarrito e reso infelice come sei. I tuoi genitori così hanno voluto in modo irresponsabile e sciagurato. Non si interrompe mai... di netto un percorso con lo specialista senza pagarne le conseguenze". Il piccolo destinatoria non aveva ancora compiuto 12 anni.
Così gli investigatori hanno scoperto che il 55enne era già stato condannato, in via definitiva, nel 2008, per detenzione di materiale pedopornografico.
E, nella sua abitazione, hanno ritrovato decine e decine di foto di bambini nudi che subivano atti sessuali. Solo grazie al coraggio dei genitori di 11 vittime, che in quelle foto hanno riconosciuto i propri figli, si è potuto arrivare al processo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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