Ha stuprato la figlia per otto anni e, nonostante questo, ha evitato il carcere. A spiegare i motivi della grazia da parte della prescrizione è stato il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, che è intervenuto durante la trasmissione di Radio Capital "Circo Massimo".
L'uomo è stato salvato dal carcere grazie a una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che, come riporta il Corriere, ha riqualificato da "speciale" a "comune" l'aggravante di aver commesso le violenze ai danni di un minore, in seguita alla quale i giudici hanno poi decretato il non luogo a procedere.
"Il Consiglio Superiore della Magistratura era intervenuto per evitare casi come questi, ma in Parlamento mancarono i consensi", ha affermato Legnini. "La posizione del Csm, espressa proprio in merito alla riforma del penale, è che sarebbe stato auspicabile sospendere totalmente la prescrizione dopo la sentenza di condanna di primo grado. Questo risolverebbe alla radice i problemi che si possono determinare in casi come quello accaduto a Treviso".
Le violenze
La figlia, che ora è diventata una donna, ha commentato così la prescrizone: "Posso tollerare il fatto che non vada in carcere, ma non avrei mai sopportato che i giudici non mi avessero creduta".
Il padre, un uomo violento e alcolista, oltre ad averla stuprata ripetutamente per otto anni, era arrivato anche a "svenderla" più volte agli amici del bar. Un orrore punito ora con una semplice condanna civile: l'uomo dovrà risarcire la vittima, ma potrà continuare a vivere liberamente, fuori dal carcere.
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