È sempre più tesa e complicata la situazione nel Vasto a Napoli. Rapine, aggressioni, spaccio di droga sono solo alcuni dei fenomeni che ormai si verificano quasi quotidianamente in questo grande quartiere della città partenopea situato a ridosso della Stazione centrale.
Casi di diffusa criminalità che creano un degrado dell’area con un annesso profondo senso di insicurezza che stanno portando i residenti della zona all’esasperazione. Proprio per questo motivo, con una mossa a sorpresa, i cittadini che non si arrendono ad un presente a dir poco difficile e ad un futuro incerto, hanno scritto una accorata lettera aperta al Governo, scavalcando istituzioni locali come il Comune e la Prefettura, chiedendo allo Stato di riassumere le sue funzioni e di riprendere il controllo del territorio da troppi anni abbandonato a sé stesso.
Gli abitanti del Vasto puntano il dito soprattutto contro le scelte dei passati governi che hanno concentrato in un unico quartiere, senza adottare politiche mirate, la stragrande maggioranza degli stranieri sbarcati in Italia.
I residenti, inoltre, rifiutano con forza la vergognosa etichetta del razzismo: prima del boom dell’immigrazione, qui tra napoletani e stranieri non si è mai verificato nessun tipo di contrasto o atto di violenza. Anzi, da anni nella zona vive una folta comunità di stranieri perfettamente integrata che lavora, fa crescere i propri figli e partecipa attivamente alle varie attività del quartiere. Una comunità che si sente parte integrante del tessuto sociale locale tanto che, senza remore, prende apertamente le distanze dai violenti e dai delinquenti condannandone le azioni criminali.
Ecco alcuni stralci dell’appassionata lettera inviata dai cittadini al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ed ai Vicepresidenti Salvini e Di Maio.
“Siamo cittadini residenti nel quartiere napoletano del Vasto, salito ultimamente gli onori della cronaca per gli episodi di violenza che hanno avuto come protagonisti cittadini extracomunitari. Oggi il Vasto è un luogo dove il confine che corre tra legalità e illegalità si sposta di continuo a favore di quest’ultima, rendendolo un posto in cui la Legge dello Stato soccombe sempre più spesso davanti alla legge di gang straniere, a cui i flussi migratori dello scorso triennio hanno fornito preziosa manodopera. La situazione qui è molto grave, per colpa soprattutto di scelte sbagliate e illogiche fatte dai governi precedenti in fatto di immigrazione e accoglienza.
Alla fine di giugno scorso in città risultavano censiti 23 CAS, di cui 13 individuati a ridosso del Vasto, che ospitavano il 65% dei migranti quelli presenti a Napoli, ovvero ben 903 su 1390. Di fatto, lo Stato ha creato nella zona un vero e proprio ghetto, dove la sproporzionata presenza di richiedenti asilo rende impossibile l’avvio di un reale e spontaneo processo d’integrazione con gli abitanti”.
“… A differenza di coloro che, giunti anni prima alla ricerca di una vita migliore, si erano fatti apprezzare per la loro volontà di integrarsi ed entrare a far parte di una comunità rispettando regole e persone, i nuovi arrivati si sono invece contraddistinti spesso per comportamenti contrari alla convivenza civile”.
La lettera continua mettendo in luce una realtà fatta di quotidiana paura: “… Nonostante l’encomiabile e prezioso lavoro svolto da Polizia e Carabinieri, sempre presenti e pronti a difenderci dalle aggressioni, noi abbiamo paura. Non è più possibile far crescere i nostri figli in un quartiere perennemente in stato d’assedio, dove anche uno sguardo di troppo può scatenare la guerriglia”.
Il documento si conclude con un appello allo Stato. “… Il Vasto oggi è una polveriera pronta a saltare in aria alla prima scintilla, che qualcuno potrebbe provocare volutamente per portare italiani e stranieri ad uno scontro dalle conseguenze imprevedibili e incontrollabili. Per questo chiediamo aiuto alle Istituzioni nazionali di impedire che ciò accada.
Vogliamo che le autorità riprendano il controllo del territorio, attraverso sia l’azione repressiva delle Forze dell’Ordine sia con azioni politiche mirate alla salvaguardia dello Stato di Diritto e delle libertà costituzionali dei cittadini, messe a rischio da chi pretende di dettare la propria legge fatta di violenza e soprusi”.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.