Sale sempre di più la tensione sul caso Ilva. Oggi il gip di taranto, Patrizio Todisco, ha revocato per "palese conflitto di interessi" la nomina del presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, a custode e amministratore degli impianti dell'area a caldo sequestrati perché inquinanti. Il presidente dell'ordine dei commercialisti, Mario Tagarelli, sostituirà Ferrante. La notizia arriva dopo che, ieri, il gip aveva cambiato idea sulla possibilità di utilizzo degli impianti dell'Ilva, che dovranno essere risanati senza "facoltà d'uso a fini produttivi". Ed è l'ennesima presa di posizione non gardita al governo e alle forze della maggioranza. Il segretario del Pdl Angelino Alfano incalza il presidente del Consiglio: "Chiedo al presidente Mario Monti di prendere direttamente e personalmente in mano il dossier Ilva, per almeno due ragioni fondamentali. La prima: la politica industriale la fa il Governo, non la magistratura e, con tutto il rispetto, non può essere un atto giudiziario a dire la parola definitiva sull’industria dell’acciaio in Italia. La seconda: vogliamo o no attrarre investitori anche internazionali? Se l’obiettivo è quello di spaventarli, ci stiamo riuscendo". Sulla stessa linea anche il segretario del Pd Luigi Bersani: "È indispensabile che il governo con tutti gli strumenti formali e informali che ha, faccia chiarezza. Bisogna essere consapevoli che la confusione attorno al più grande stabilimento siderurgico d’Europa farà presto il giro del mondo". Da Roma il primo a battere un colpo è il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera: "Il Governo sta seguendo costantemente e con la massima attenzione la difficile e complessa questione dell’Ilva di Taranto". Ma in serata fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che Il premier Mario Monti ha chiesto ai ministri competenti di recarsi sul posto il 17 agosto e di riferire sulla situazione, contestualmente il ministro della Giustizia Paola Severino chiederà l’acquisizione dei due provvedimenti con i quali il gip ha confermato il sequestro degli impianti dell’Ilva di Taranto e ha revocato la nomina di Bruno Ferrante dall’incarico di curatore dello stabilimento.
Ma il problema salute rimane aperto.
È maggiore del 15% l’incidenza dei tumori nell’area del sito dell’Ilva di Taranto, con un picco del 30% in più per quelli al polmone: i dati saranno presentati al ministero della Salute a metà settembre prossimo. Il ministro Renato Balduzzi riceverà nei prossimi giorni nuovi dati sul rischio dal Centro per il controllo delle malattie- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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