Ventidue anni, il passaporto del Marocco, pluripregiudicato e col permesso di soggiorno scaduto. È questo il curriculum di D.E., 22 enne immigrato, che ha assalito, picchiato e stuprato una ragazza a Pescara insieme ad un complice.
Ieri il criminale è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale di gruppo, lesioni e rapina aggravata. A stabilirne il fermo il gip Antonella Di Carlo su richiesta del pm Rosangela Di Stefano. Tutto parte a febbraio, quando la ragazza tornava a casa insieme ad un amico sulla via Tiburtina. Ad un certo punto viene avvicinata da due uomini che vivevano in un capannone abbandonato lungo la strada, famoso per essere frequentato da soggetti dediti allo spaccio e al consumo di droga.
La cronaca dello stupro è di una violenza disumana. Prima uno dei i due stranieri massacrati botte il ragazzo, poi l'altro si avventa sulla giovane, la picchia e la stupra in strada. Infine, i due criminali rubano il portafoglio e lo smartphone ai due malcapitati. Storiditi dall'aggressione subita. All'ospedale, dove la ragazza è stata immediatamente accompagnata, la prognosi è di sette giorni per "sospetta violenza sessuale". A quanto pare le indagini hanno poi confermato la versione della ragazza.
Dopo la denuncia, scattano immediate le ricerche da parte
delle forze dell'ordine che hanno portato all'arresto di oggi. Si cerca ancora di risalire all'identità del complice, attraverso le testimonianze delle vittime e le telecamere di videosorveglianza della zona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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