Forse per la prima volta dall'inizio della pandemia da Covid-19, c'è la possibilità concreta che la tanto sospirata immunità di gregge si possa raggiungere. Il "merito" sarebbe della variante Omicron che potrebbe favorire questo processo.
"Ecco perché è possibile"
La notizia arriva da Israele dove è attesa una nuova ondata di contagi causata dalla nuova variante. Il direttore generale del ministero della Sanità israeliano, Nachman Ash, nel corso di un'intervista ai microfoni di Radio 103 Fm. "Il costo sarà di molte infezioni. I numeri dovranno essere molto alti per raggiungere l'immunità di gregge, e questo è possibile", ha affermato, precisando però che "non vogliamo raggiungerla attraverso le infezioni ma vogliamo che accada a seguito della vaccinazione di molte persone". L'attuale ondata di contagi causati dalla variante Omicron è la più grande affrontata da Israele in questa pandemia: secondo il Weizmann Institute, l'ondata supererà i contagi causati dalla variante Delta, raggiungendo nelle prossime settimane almeno i "20-30 mila casi al giorno". Secondo il Gertner Institute, invece, circa il 99% della popolazione israeliana rischia di contrarre il virus in questa ondata.
Le due strade verso l'immunità
Il direttore generale ha detto bene: speriamo che la gente si vaccini. Come da sempre affermano gli esperti, più la gente è vaccinata minore sarà la circolazione di qualsiasi virus, Covid compreso. Se esistono molti no vax in qualsiasi popolazione, però, la pandemia sarà più difficile da arginare. Assieme alle vaccinazioni, è chiaro che i numeri che stiamo registrando in Italia, Europa e resto del mondo con Omicron non hanno precedenti rispetto alle altre varianti del Covid: si infetta più gente e, di conseguenza, si formano gli anticorpi naturali dovuti alla malattia. L'unione di vaccini e infezioni, però, potrebbe "fare la forza" e creare l'immunità di gregge nelle popolazioni più bersagliate dal virus ma anche più vaccinate. In questo caso, uno più uno potrebbe fare due.
"Il virus più contagioso della storia"
Se da un lato le notizie su Omicron sono confortanti perché sarebbe meno pericolosa di Delta e delle varianti precedenti, questo virus è quello "con la propagazione più rapida della Storia": lo ha affermato Roby Bhattacharyya, infettivologo del General Hospital in Massachusetts, che per far capire la velocità con cui si propaga questa variante del Sars-Cov-2, ha fatto un paragone con uno dei virus più trasmissibili che si conoscano, quello del morbillo. "Si tratta di una diffusione incredibilmente rapida", commenta al quotidiano spagnolo El Pais, spiegando le differenti velocità tra i due virus. Un non vaccinato può trasmettere il morbillo ad altre 15 persone mentre chi viene colpito da Omicron ne infetta sei. La differenza, però, sta nei tempi del contagio. "Un caso di morbillo ne produce altri 15 in 12 giorni, un caso di Omicron ne produce 6 in quattro giorni; in otto giorni ne ha prodotti 36, 216 in 12 giorni", ha sottolineato Bhattacharyya.
Come si legge sull'Ansa, anche Anton Erkoreka, storico della Medicina e medico, si dichiara stupito dalla velocità con cui si propaga Omicron.
"È il virus più esplosivo e quello con la diffusione più rapida della storia", afferma. Erkoreka, direttore del Museo Basco di Storia della Medicina , ricorda che la peste nera del XIV secolo e il colera del XIX secolo, causati da batteri, hanno impiegato anni per diffondersi in tutto il mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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