Immunità, regia papale, aiuti: il giallo sul blitz del cardinale

I dubbi su Krajewskj: ha fatto davvero tutto da solo? Spunta l'ipotesi di un complice. E il prelato gode di una immunità

Immunità, regia papale, aiuti: il giallo sul blitz del cardinale

Il caso del blitz del cardinale Konrad Krajewskj finisce in procura. Quella luce riattivata in uno stabile occupato da abusivi a Roma potrebbe avere conseguenze anche dal punto di vista legale. Sotto accusa di certo resta il cardinale che si è intestato la paternità del gesto affermando che "400 persone, tra cui 98 bambini, da cinque giorni erano abbandonate a se stesse". Gli inquirenti adesso però dovranno ricostruire come sono andate davvero le cose. Ed è qui che sorge un sospetto: il cardinale ha fatto davvero tutto da solo? Secondo quanto riporta ilMessaggero, con Krajewskj probabilmente c'erano altre persone. Ad avanzare qualche perplessità sulla dinamica dei fatti è la stessa Areti, la società di Acea che ha in gestione la rete dell'energia elettrica. Pare poco credibile che l'elemosiniere del pontefice possa aver rimosso i sigilli e riacceso la luce nel palazzo Spin Time Labs da solo. Sarà l'inchiesta ad accertare le responsabilità del cardinale e a rilevare la presenza di presunti complici. Intanto sul piano legale il cardinale potrebbe "salvarsi".

Il tutto grazie ad una immunità diplomatica. Il suo gesto è avvenuto fuori dalle mura del Vaticano, ma la decisione di agire potrebbe essere stata presa proprio dentro Città del Vaticano. Inoltre per statuto l'elemosiniere è a tutti gli effetti la "longa mano" di Papa Francesco. L'esposto in procura quasi certamente darà il via all'apertura del fascicolo. Il fascicolo molto probabilmente verrà aperto per danneggiamento e furto di energia elettrica. Inoltre in questa vicenda c'è anche un altro aspetto da tenere in considerazione: il cardinale avrebbe ignorato e violato tutte le procedure di sicurezza mettendo in pericolo i 400 occupanti.

La stessa Areti infatti fa sapere che un blitz come quello di qualche giorno fa può essere messo in atto solo con "competenze specifiche". E sui rischi che corrono gli occupanti la stessa società ha declinato ogni responsabilità.

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