- va bene che Conte vuole dialogare coi “ragionevoli” Talebani, però dire che la loro presa del potere è una cosa buona e giusta mi pare un po’ tantino. Nura Musse Ali, componente della Commissione Pari Opportunità della Regione Toscana, ha detto: “Forse qualcuno rimarrà sorpreso” (maddai?), ma “sono a favore della presa del potere dei fondamentalisti in Afghanistan”. Come mai? Non per il “modus operandi” (deo gratias), ma perch é potrebbe essere “una tappa obbligata della storia”. Se voleva diventare famosa, c’è riuscita
- altra vicenda curiosa sul green pass. Il cuoco di una baita in montagna, non diremo dove, si è fatto inoculare sia la prima che la seconda dose di vaccino. Come tutti i suoi colleghi. Gli altri hanno ricevuto il pass: lui invece no. Ha poco da lottare, chiedere spiegazioni, incavolarti. La burocrazia è così. Unico problema: senza il green pass il povero disgraziato non può andare a cena, viaggiare, tornare dalla famiglia. È in pratica un recluso della burocrazia
- ma vi pare normale che a venti giorni dall’inizio della scuola ancora non sappiamo se e come gli alunni rientreranno in classe come una volta? Bisogna essere oggettivi: se una roba del genere l’avesse fatta il (pessimo) ministro Azzolina, avremmo già alzato le barricate fatte di banchi e lavagne. Invece, per ora, solo qualche debole protesta
- un conduttore tv si fa spedire droga col corriere e le forze dell’ordine lo pizzicano. Questa cosa di fare acquisti online ci sta sfuggendo di mano
- alla festa dell’Unità di Bologna hanno invitato Galeazzo Bignami, deputato di FdI e uomo forte della Meloni in Emilia Romagna. E alcuni esponenti della sinistra si indignano per colpa di una vecchia foto di addio al celibato. Una buona iniziativa, rovinata sul nascere. La domanda è: quando riusciremo a superare queste inutili contrapposizioni e imparare a dialogare anche col “nemico”. Chi scrive lo conosce, e Bignami non ha mai ucciso nessuno.
Eppure i terroristi assassini, di solito, non si hanno così tanti problemi a farli parlare…- per Fauci una svolta sul Covid l’avremo nella primavera 2022, per il nostro Walter Ricciardi se non vacciniamo i Paesi poveri nel 2024. Qualcuno offre di più?
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